mercoledì 9 dicembre 2015

Alberi nuovi, canneti e biodiversità, a San Donato si gioca di sponda

Il Lungo Lambro cambia volto, con lo stanziamento di 180mila euro per rendere l’area fluviale a misura di cittadini. Un canneto palustre, 140 nuovi alberi, spazi di aggregazione e interventi a tutela della biodiversità faranno rifiorire le sponde del fiume tra Peschiera Borromeo e San Giuliano Milanese. È stato approvato dalla giunta il progetto esecutivo di riqualificazione delle sponde del Lambro, per rimettere a nuovo la vasta area ritagliata dal percorso del fiume nella zona a sud-est della città. L’investimento sarà di 180mila euro, di cui 120mila finanziati dalla Regione Lombardia. I lavori partiranno con l’inizio dell’anno e il progetto sarà ultimato entro la prossima primavera. L’intervento prevede anzitutto un’opera di valorizzazione dell’ambiente naturale esistente, come già avviato con la realizzazione dell’Oasi Levadina, e la creazione di un corridoio biologico che colleghi l’intero tratto sud milanese del Lambro, da San Donato a Melegnano. Sono previste la sistemazione del verde, la piantumazione di 140 essenze arboree - tra ontani, pioppi, salici e aceri- e, soprattutto, la realizzazione di un vero e proprio canneto palustre per ricreare l’antico habitat naturale del lungofiume. «Il nostro obiettivo – spiega l’assessore all’Ambiente, Andrea Battocchio – è quello di valorizzare un’area importante sotto il profilo della biodiversità, arricchendola con il canneto e le nuove alberature, mettendo poi gli spazi a disposizione della fruizione dei cittadini, grazie anche a un percorso di condivisione che si inserisce nel progetto della San Donato condivisa. Grazie al finanziamento regionale che siamo riusciti a ottenere e con un esborso limitato da parte delle casse comunali, crediamo così di mettere a disposizione dei sandonatesi un’area di pregio naturalistico che favorisca la socialità e l’aggregazione nel tempo libero». Contemporaneamente si procederà a rimettere in ordine gli accessi pedonali e viari all’area, a partire da quello di via Gela, dotandoli anche di apposita segnaletica. Sono cinque le oasi naturalistiche del Sud Milano curate dai volontari del Wwf, tra queste anche la Levadina di San Donato e il Bosco di Montorfano che si trova al confine tra San Giuliano e Melegnano Fonte: Il Giorno

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