Per la prima volta, alcuni anni fa, vidi un gruppetto di gruccioni in volo nella zona di Cavenago d’Adda (LO), nel Parco Adda Sud.
Rimasi colpito dalla bellezza del piumaggio di
questi uccelli, tanto che pensavo fossero una specie esotica fuggiti da qualche
voliera privata. Poi parlando con un amico ornitologo scoprii che
arrivano da noi alla fine di aprile, primi di maggio, mentre lo
svernamento avviene dopo un lungo viaggio nell’Africa posta a sud del Sahara.
Quest’anno mi è capitato di rivederli durante un’escursione nella zona di Zelo
Buon Persico (LO) nelle vicinanze dell’Adda. Nei giorni
scorsi ho visto un dvd realizzato da Filippo Bertoli sulla vita del
gruccione nel Parco Adda Sud e sono rimasto affascinato dalla sua
bellezza, motivo per cui ho pensato di rendervi partecipi di questo mio
interesse.
Il gruccione, nome scientifico Merops
apiaster, appartiene all’ordine CORACIIFORMES, famiglia MEROPIDAE; è un
uccello di piccole-medie dimensioni, della lunghezza di 25-27 cm,
apertura alare 40 cm e peso 60-80 grammi. Il maschio è di un color
castano sul dorso, e azzurro nel ventre, ma presenta anche
sfumature di giallo, verde, nero e arancione. Il becco è nerastro, lungo
e ricurvo verso il basso. Le femmine sono molto simili, con una prevalenza del
colore verde.
Dopo l’accoppiamento inizia la costruzione del
nido, che dura 10-15 giorni, lungo le scarpate sabbiose-argillose dell’Adda;
l’altezza della scarpata può variare da 1 metro a 3-4, con inclinazione
da 45 a 90%. Il nido viene realizzato scavando una galleria orizzontale, che
può raggiungere anche 3 metri di profondità e del diametro di 8 cm circa
(questo metodo di nidificazione è adottato anche dal Topino che è una piccola
rondine e dal Martin pescatore). Durante lo scavo il maschio e la femmina
possono consumare la lunghezza del becco anche di 1 cm. La femmina depone 4/5
uova di forma sferica nella parte allargata in fondo al cunicolo.
Entrambi i sessi si occupano della cova che dura circa 20 giorni. I
piccoli lasciano il nido dopo 30 giorni dalla nascita. Di solito la specie
effettua una sola covata all’anno tra maggio e giugno: se una coppia
trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne
sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie. In Italia le
colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura
e collina fino a 500 metri.
Il gruccione predilige ambienti aperti e campagne
alberate, rive di fiumi con banchi sabbiosi, laghi, canali e cave perlopiù
abbandonate.
In Lombardia è stata osservata una netta
predilezione per le aree con scarsa piovosità estiva, unita a una preferenza
per le aree coltivate a mais, riso e cereali, inframmezzate da filari, fasce
arboree e canali. Zone agricole, cave abbandonate, aree incolte sono invece gli
ambienti di cui la specie trova ampia disponibilità in collina. Il substrato
sabbioso è preferito nella stragrande maggioranza dei casi. I gruccioni sono
insettivori, catturano le prede in aria, circa 100 specie di insetti di
cui 80% di api, vespe, bombi, farfalle e libellule. Quando
gli insetti sono dotati di pungiglione, questi vengono ripetutamente colpiti su
una superficie dura, con l’ausilio del becco.
La migrazione avviene tra agosto e settembre verso
la savana sub-sahariana, tra il Senegal e la Nigeria.
Qualche problema il gruccione lo crea agli
allevatori di api, insetti di cui va ghiotto; se individua un’arnia, ogni
singolo individuo può consumare anche fino a 200 api al giorno.
In Europa è diffuso nelle regioni meridionali e
orientali, dalla Spagna alla Russia. In Italia è migratore regolare e
nidificante, soprattutto nella Pianura Padana sud-occidentale, lungo il
litorale e l’entroterra tosco-laziale, nonché in Sardegna dove si riscontrano
le colonie più numerose.
In Lombardia è presente nel periodo riproduttivo
nella parte centro-meridionale della Regione.
Secondo le stime più recenti la popolazione di
gruccione nidificante nell’Unione Europea è compresa tra 200.000 e 300.000
coppie. Quella italiana dovrebbe raggiungere le 5.000 - 10.000 coppie, sono in
aumento in Lombardia.
Speriamo di vedere questi bellissimi uccelli nelle
nostre zone anche in futuro.
Buon Natale!
Fonte: 7giorni (Walter Ferrari)
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