sabato 16 gennaio 2016

San Donato, l’ultima frontiera di Eni: il diesel diventa "green"

Idrogeno, oli vegetali e una tecnologia innovativa nata nei laboratori Eni di San Donato. È stato sperimentato in via Maritano il nuovo "green diesel", il carburante del futuro che riduce le emissioni inquinanti e migliora le prestazioni dei motori.
Eni è la prima azienda in Europa a lanciare l’eco-diesel, composto per il 15% da una miscela speciale che, attraverso l’idrogeno, rende possibile utilizzare gli oli di palma e di colza per ridurre del 5% le emissioni di Co2, abbattere di 2 decibel la rumorosità dei motori e aumentare le prestazioni dei veicoli. E, in futuro, il Diesel Eni Plus - il nome commerciale del nuovo carburante green - potrà essere realizzato con i grassi animali scartati. Lunedì il nuovo carburante approderà nei 3.500 distributori della rete italiana di Eni, ad eccezione della Sardegna e delle zone alpine. "La piattaforma tecnologica è pronta - spiega Giacomo Rispoli, direttore delle tecnologie di Eni -: teoricamente la miscela ecologica creata dall’idrogeno e dagli oli vegetali potrebbe essere usata in percentuali maggiori, abbattendo ulteriormente l’inquinamento, ma oggi la normativa europea non ci consente di superare il 15%. Sulle navi e i sottomarini della Marina Militare stiamo sperimentando una miscela composta al 50% dal biodiesel e, nel corso dell’anno, lo utilizzeremo per un’esercitazione congiunta con la Us Navy". La ricerca è iniziata nel 2006 nei laboratori di via Maritano, l’obiettivo era trasformare gli oli vegetali in un prodotto completamente idrocarburico che superasse i quantitativi del biodiesel tradizionale. Trovata la formula segreta, due anni fa Eni ha avviato la richiesta dei 10 brevetti necessari a proteggere la miscela dalle imitazioni. La produzione è affidata alla raffineria di Marghera, che è stata riconvertita al "green" con un investimento di 200 milioni di euro. "Costerà 1,35 euro al litro - annuncia il direttore commerciale Paolo Grossi - e ci aspettiamo una grossa attenzione dagli automobilisti che sono attenti all’ambiente e alle prestazioni delle loro vetture. Il nuovo carburante è più potente, migliora la combustione all’interno del motore e quindi riduce l’emissione delle sostanze inquinanti in atmosfera. Inoltre ha un minore impatto ambientale perché ha una concentrazione più bassa di zolfo. Il carburante tradizionale tende ad assorbire umidità e crea così la proliferazione di formazioni batteriche nei motori, cosa che non accade con il nostro biodiesel». Fonte: Il Giorno

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