martedì 19 aprile 2016

Ritrovati a Milano tre dipinti del ‘400 trafugati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale

Si tratta di una “Madonna con Bambino”, di una “Trinità” e della "Circoncisione/presentazione di Gesù al Tempio". Erano custoditi nelle case di due collezionisti milanesi


Dopo settant’anni finalmente tre importanti quadri del XV secolo sono tornati in possesso dello Stato Italiano. Si tratta di un dipinto olio su tela attribuito a Giovanni Battista Cima, in arte "Cima da Conegliano" (1460-1518) raffigurante una "Madonna con Bambino" (65x51cm); un dipinto tempera su tavola a fondo oro attribuito a Alessio Baldovinetti (1425-1499) raffigurante la "Trinità" (60x38,5cm a cuspide); un dipinto olio su tela firmato in cartiglio in basso al centro "Jeronimus ex libris", Girolamo Dai Libri (1474-1555), raffigurante "Circoncisione/presentazione di Gesù al Tempio" (83x101cm). Era il 1944 quando le tre opere, insieme ad altri oggetti d'arte, furono asportate dalle truppe di occupazione tedesche della sedicesima divisione corazzata SS dalla Villa delle Pianore a Camaiore (Lucca), residenza del Principe Felice di Borbone Parma, all'epoca Principe del Granducato del Lussemburgo. Nel 45’ molte di queste opere trafugate dai nazisti furono recuperate dai militari della quinta Armata americana, più noti come “Monuments men”, ma dei tre quadri in questione non vi era traccia. Nei giorni scorsi però, al termine di indagini lunghe e complesse, i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale li hanno individuati nei salotti di due collezionisti milanesi che li hanno lasciati in eredità ai discendenti, i quali ora sono indagati per ricettazione. La Procura della Repubblica di Milano ha quindi sequestrato le opere poiché possedute in violazione delle norme, emanate tra il 1946 ed il 1950, che obbligano alla restituzione dei beni sottratti con la violenza dal territorio degli Stati facenti parte delle Nazioni Unite. Dal 17 aprile i tre quadri sono stati affidati alla Pinacoteca di Brera che però, per ora, potrà solo custodirli e non ancora restaurarli in attesa di conoscere in quale museo saranno definitivamente sistemati. Fonte: 7giorni

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