giovedì 4 maggio 2017

Focolaio di morbillo scoppia in una azienda di San Donato

Allarme morbillo a San Donato. Oggetto dei fastidiosi sintomi del virus, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non sono stati gli alunni di qualche scuola cittadina, ma bensì i dipendenti di una grossa azienda che opera sul territorio sandonatese. Il primo caso è stato registrato qualche giorno prima di Pasqua e, nei giorni successivi, il virus è stato contratto da altre 8 persone, per quello che è stato a tutti gli effetti un focolaio della malattia. «Il 24 marzo scorso – fa sapere l’Azienda di tutela della salute della Città metropolitana – Ats ha ricevuto notifica di un caso di morbillo in una persona adulta da parte di un’azienda di San Donato. A fronte di questa segnalazione, Ats ha contattato immediatamente il servizio di prevenzione e protezione dell’azienda, a cui sono state fornite informazioni dettagliate sulla malattia ed è stata offerta la vaccinazione gratuita per tutto il personale. Ad oggi i soggetti dell’azienda che hanno aderito all’invito alla vaccinazione sono 50. I nuovi casi di morbillo notificati dal 24 aprile ad oggi sono 8». L’episodio è destinato a far discutere, soprattutto in virtù delle polemiche delle ultime settimane in relazione allo svilupparsi di una fronda di “no vax”, composta da genitori e medici contrari o particolarmente scettici riguardo la somministrazione delle vaccinazioni. I segni e sintomi iniziali della malattia di solito includono febbre, spesso superiore a 40 °C, tosse e arrossamento degli occhi. Un rash cutaneo rosso che di solito inizia sul viso e poi si diffonde al resto del corpo, esordisce tipicamente da tre a cinque giorni dopo l'inizio dei sintomi. Il morbillo è altamente contagioso e si trasmette per via aerea, motivo per cui un ambiente di lavoro chiuso dove più persone sono a stretto contatto tra loro rappresenta un veicolo particolarmente favorevole alla diffusione. Le complicanze si verificano in circa il 30% dei casi e possono includere, tra le altre, otite, bronchite e polmonite. In base ai dati resi noti dall’Asst Melegnano-Martesana, nei primi quattro mesi del 2017 i casi accertati di morbillo nel territorio di competenza sono stati 28, dato di per sé già superiore rispetto ai 17 registrati nel corso dell’intero 2016. Allargando invece lo sguardo all’intera Lombardia, il dato è ancor più significativo: se in tutto il 2016, infatti, le infezioni sono state meno di 200, solo nel primo trimestre di quest’anno il morbillo è stato contratto già da 134 persone.   Fonte: 7giorni

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