La temperatura costante, la limpidezza e la portata sempre regolare delle acque risorgive permettono tra l'altro lo sviluppo di una vegetazione acquatica del tutto particolare e di una fauna estremamente ricca e variata. Nella sola provincia di Milano sono presenti circa 600 fontanili, dai quali prende origine un sistema di rogge che consente l'irrigazione di vaste aree agricole. La stessa città di Milano è sorta in corrispondenza della fascia a più alta densità di risorgenti.
Eppure anche i fontanili hanno subito le conseguenze di un uso irrazionale dell'acqua da parte dell'uomo. L'abbassamento della falda, verificatosi intorno agli anni sessanta, ha, infatti, prosciugato un'alta percentuale dei fontanili milanesi e lombardi.
La provincia vuole salvare gli ultimi fontanili naturali
La provincia di Milano stanzia fondi per recuperare gli ultimi fontanili lombardi, una delle caratteristiche originarie ed uniche della pianura padana, oggi quasi scomparsa o ridotta a poche testimonianze. Nei giorni scorsi l’assessorato provinciale all’ambiente ha emanato il bando che consente, soprattutto ai comuni del Parco agricolo Sud Milano, di appoggiarsi ad un finanziamento del 50 per cento stabilito da palazzo Isimbardi nel caso in cui si proceda alla riattivazione delle risorgive naturali. Secondo i termini tracciati dall’assessorato provinciale, per l’anno 2008 l’entità massima del contributo concesso alle amministrazioni locali potrà coprire la metà delle spese necessarie all’intervento ed è quindi necessaria la compartecipazione dell’ente locale. Il comune sul cui territorio si trova la testa o il ramo di fontanile da riattivare dovrà presentare al settore provinciale risorse idriche un progetto preliminare nel quale è stabilito l’impegno a garantire per almeno cinque anni la regolare manutenzione del luogo con interventi di spurgo dei fondali, regolazione del verde, potature, spurgo dei tubi, controllo sulle discariche abusive e sull’accumulo dei rifiuti sia naturali che umani. L’entità del contributo potrà coprire come detto fino ad un massimo di metà dei costi, privilegiando quei comuni che sono già in fase di progettazione dell’intervento. In questo modo la provincia intende dare impulso, soprattutto nell’immensa superficie da 47mila ettari del Parco sud, al recupero di una nota naturalistica presente quasi solo nella pianura padana umida: il fontanile si origina infatti esclusivamente in presenza di una falda acquifera superficiale, alimentata anche dai corsi d’acqua, a pochissimi metri nel sottosuolo. Oggi però la presenza di fontanili in buono stato, attorno a Milano e nella zona della via Emilia, si è notevolmente ridotta portando con sé la parallela quasi scomparsa delle marcite, che sono possibili solo in presenza di fontanili naturali. Fontanili attivi, usati ancora per l’irrigazione agricola, esistono presso il Lambro a San Giuliano Milanese, all’oasi del Carengione di Peschiera Borromeo, a Pantigliate, Locate Triulzi e in generale attorno al corso del sistema Muzza-Addetta
fonte: Il Cittadino
fonte: Il Cittadino
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