
Un palco per ascoltare canzoni che non conoscono il trascorrere del tempo
San Giuliano ha festeggiato per tutta la notte di sabato il primo anniversario dell’abbattimento dei tralicci di alta tensione, che per ben sessantasei anni hanno abitato alcune vie della città. Star della serata Francesco De Gregori, che con le sue canzoni, vecchie e nuove, ha riempito i giardini della scuole Milani di via Cavour. Diversi i brani del repertorio più tradizionale: Battere e levare, La valigia dell’attore, Rimmel e tante delle canzoni con cui il cantautore romano ha segnato la storia della musica italiana. Inseparabilmente accompagnato dalla sua chitarra e dal tradizionale cappello, questa volta adottato anche dai suoi compagni di palco, De Gregori ha fatto scendere in piazza diverse migliaia di giovani, famiglie e bambini, tutti ammaliati dalla sua inconfondibile voce e dalle sue memorabili storie di gente comune. Tante sono state le canzoni proposte da De Gregori che hanno saputo emozionare e coinvolgere il pubblico, anche quello più distante e forse meno interessato al concerto. È stato infatti impossibile per le diverse migliaia di persone, che hanno popolato per quasi due ore i giardini della scuola Milani, non cantare sulle note di canzoni come Alice, La leva Calcistica del ‘68, Sempre e per sempre, una proverbiale Generale, ma anche Buonanotte Fiorellino e la più recente Vai in Africa Celestino, tutti brani che fanno parte della tradizione e cultura del nostro paese. Melodie che rapiscono il cuore quelle proposte dal cantautore romano, che fanno pensare, capaci di carpire l’attenzione dei più piccini, rapiti anche sabato sera a San Giuliano da questo uomo barbuto, con in testa quel particolare cappello nero e con al collo una chitarra. Poco loquace, De Gregori ha regalato al pubblico del sud milanese anche qualche brano meno celebre del suo repertorio: Deriva, tratto dal disco Amore nel pomeriggio, ma anche L’infinito e Per brevità chiamato artista, tratte dal suo ultimo disco, solo per citarne alcune. L’esibizione del cantautore romano, durata per oltre due ore, si è conclusa con l’immancabile versione acustica, con il solo accompagnamento della chitarra, de La donna cannone e la sua canzone-manifesto Viva l’Italia, sulle cui note De Gregori ha salutato tutto il pubblico arrivato per lui. Terminato il concerto, gran parte del pubblico si è quindi trasferito in Piazza Italia, luogo esatto dove sino a poco più di un anno fa «abitavano» i tralicci dell’alta tensione. Pochi minuti prima dell’esibizione dei Kataklò, danzatori acrobatici arrivati direttamente da Torino, a salire sul palco di piazza Italia per i dovuti ringraziamenti è stato il sindaco di San Giuliano Marco Toni. «Questa è un’importante manifestazione - ha spiegato dal palco il sindaco - per celebrare un altrettanto importante traguardo, quello di aver estirpato gli ecomostri che qui hanno abitato per sessantasei anni». Per l’occasione l’amministrazione comunale, grazie alla collaborazione di associazioni di volontariato e dei commercianti e a semplicicittadini, ha raccolto oltre venticinque mila euro da devolvere alla Fondazione Ramazzini di Bologna, l’unica in Italia che si occupa delle patologie dovute all’inquinamento elettromagnetico. Poco prima della mezzanotte la compagnia dei Kataklò, atleti-danzatori acrobatici, legati scenograficamente da elastici e lenzuola, si è esibita in suggestive coreografie e accattivanti motivi menti ginnici, mettendo in scena per San Giuliano il suo spettacolo Anthology. Negozi aperti, bar affollati e panettieri presi d’assalto sono state le attrazioni di contorno agli spettacoli che l’amministrazione comunale ha organizzato, motivo per cui tante famiglie, ragazzi e anziani hanno popolato la città fino a tarda notte
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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