
Della valorizzazione del Parco sud in vista dell’attesissima vetrina internazionale, che torna dopo 109 anni, si è parlato ampiamente lunedì 8 settembre alla Festa democratica in corso al Palasharp di Lampugnano. Un dibattito seguito da più di cento persone ha preso coscienza che i trenta milioni di visitatori di Rho-Pero - anche se forse non saranno così tanti - se vorranno trovare un po’ di natura dovranno cercarla andando verso il Lodigiano, e che l’agricoltura «è tornata ad essere guardata con rispetto», secondo le parole di Mario Vigo, presidente di Confagricoltura Lodi-Milano. Il dibattito ha affrontato, con l’intervento di associazioni di categoria e ambientaliste, l’integrazione del più importante ambiente naturale attorno alla soffocata metropoli con l’esposizione non lontanissima. Ignorare il Parco sud (e gli altri parchi regionali), quando comincerà il battage per la mega fiera? Un delitto. Bisogna cercare di inserirli nel tessuto vivo dell’evento, “venderli” anche nel senso migliore. Secondo Mario Vigo «l’Expo comincia a prendere forma in un momento in cui l’agricoltura interessa tutti ed improvvisamente non viene più vista come il fanalino di coda delle economie». Lo spettro della crisi alimentare mondiale, le speculazioni finanziarie sul cibo, l’inflazione, i cambiamenti climatici hanno riaperto gli occhi. «Oggi siamo tornati a produrre - ha osservato infatti il presidente locale di Confagricoltura - e le autorità europee non impongono più l’imperativo di non creare eccedenze». Parco sud e Lodigiano devono quindi andare all’Expo a testa alta, presentando i loro modelli di filiera corta (minima distanza produttore-consumatore) e «la difesa e il riutilizzo degli ambienti rurali» . All’Expo vuole andare anche Tasm, Tutela ambientale Sud Milano. «Entro il 2015 sarà ultimato il Lida, il laboratorio interattivo di Assago sul ciclo idrico - ha osservato il presidente Tiziano Butturini - siamo determinati ad inserire questo “science center” italiano nell’esposizione». Altri capisaldi chiaramente emersi dal confronto sono itinerari turistici ed agriturismo. Diverse voci hanno segnalato come prima del 2015 bisogna tracciare una rete turistica che da Milano porti alla (abbastanza) verde Bassa. Poi l’agriturismo, visto anche come deterrente all’eccesso di strutture residenziali collegate all’esposizione.
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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