mercoledì 22 ottobre 2008

“Il Fotovoltaico per l’edilizia sostenibile” - Sainergia 08 - Bologna, 17 ottobre


In Basilicata, come nelle altre regioni, i nostri nonni usavano costruire le loro case sfruttando il miglior orientamento rispetto ai raggi solari, in modo da trarne il maggior vantaggio energetico; così le corti delle masserie, tutte razionalmente disposte rispetto al corso del sole, si presentano aperte verso sud. Queste norme di efficienza energetica del passato sono state trascurate per ottenere un più inteso sfruttamento dei suoli, scontando, d'altro canto, maggiori consumi di elettricità per il riscaldamento ed il condizionamento. In termini di consumi energetici, la nostra regione, nonostante l'enorme ricchezza di risorse fossili e rinnovabili, produce molta meno energia elettrica di quanta ne consuma. Infatti, se la Basilicata da sola contribuisce al 76 % dell'intera produzione italiana di petrolio e presenta condizioni favorevoli per lo sfruttamento di fonti rinnovabili, è vero al tempo stesso che nel settore elettrico la limitata produzione regionale comporta il ricorso massiccio alle importazioni, che superano il 50% dei consumi finali. Questo gap può essere superato con una svolta netta in direzione di una maggiore produzione di energie rinnovabili. Fra queste, l'energia fotovoltaica ha un grande potenziale. L'energia che la Terra riceve dal sole è enorme. La questione é quanta di questa energia possa essere utilizzata dall'uomo senza un impatto significativo sull'ambiente e se possa essere impiegata in tempo per rispondere alla crisi energetica che stiamo vivendo.Il fotovoltaico per l'edilizia biosostenibile integrato – edifici residenziali dotati di pannelli solari - è una delle scelte strategiche sulle quali la Regione sta puntando, senza che il ricorso a questa fonte si concentri essenzialmente nelle grandi distese di silicio che consumano il territorio, occupando terreni sottratti alle produzioni agricole e alla bellezza del paesaggio. Sino ad ora, a fronte di un elevato numero di istanze di grandi operatori, in Basilicata il “conto energia” è stato scarsamente utilizzato dalla popolazione residente per installare sul tetto della propria abitazione un impianto fotovoltaico e ridurre, così, la propria bolletta elettrica. Su questa pratica, sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico, potrà fondarsi un nuovo boom energetico nella nostra regione, all'insegna, questa volta, del sole e dell'ambiente. Mentre dalla Commissione Ambiente della Camera arrivano cattive notizie per l’efficienza energetica (è stata bocciata la proroga dello sgravio fiscale del 55% per gli interventi su risparmio energetico e rinnovabili nell’edilizia), la Regione si muove in senso opposto. Nella finanziaria di quest’anno ha previsto la riduzione degli oneri di urbanizzazione e bonus edilizi per premiare pratiche di risparmio energetico o utilizzo di fonti rinnovabili negli edifici. Ora, la Regione sta lavorando a progetti di solarizzazione degli edifici pubblici e di quelli residenziali per consentire alle famiglie e alle imprese lucane l’abbattimento dei costi energetici, se non la gratuità, attraverso l’utilizzo del conto energia. Il sole sui tetti della Basilicata potrà fornirci 75 megawatt di potenza. Una previsione certamente non azzardata, se si considera la propensione allo sfruttamento della fonte solare della nostra regione. Installare i pannelli fotovoltaici permetterà di conseguire un ulteriore significativo risultato: bonificare i vecchi tetti che ancora presentano lastre di amianto e contemporaneamente installare i nuovi impianti di produzione di energia elettrica. Il sole al posto dell'amianto. Una ulteriore risposta concreta la Regione Basilicata può darla con la realizzazione su edifici pubblici e suoli di proprietà pubblica marginali (cioè non destinabili ad altri usi) di una rete di impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica da immettere nella rete elettrica nazionale in regime di scambio o di autoconsumo. Iniziative che consentiranno di migliorare, in questo senso, il rating della Basilicata, attualmente collocata all'undicesimo posto nella graduatoria delle regioni italiane, con 2,61 watt di potenza installata per abitante (in Trentino è del 16,95 watt). In questo modo si sta in Europa a testa alta, senza fare battaglie di retroguardia, come quelle che conduce l’attuale governo contro la decisione dei leader europei di tagliare il 20% di anidride carbonica rilasciata nell'atmosfera, aumentando l'incidenza delle fonti rinnovabili e migliorando l'efficienza energetica. Dobbiamo correre! Il fattore tempo ha un costo - economico, ambientale e paesaggistico - che i lucani devono vedere ridotto prima possibile. E l’utilizzo intelligente delle fonti rinnovabili può produrre convenienza economica, riduzione inquinamento, qualità della vita e del paesaggio.
Fonte: Santochirico.it

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