mercoledì 29 ottobre 2008

I Comuni del basso lodigiano - Orio Litta

Il palazzo della casa ducale Litta innevato


E' comune posto alla sinistra della strada per Corte Olona, Belgioiso e Pavia, su di una modesta altura sovrastante il corso del Lambro a breve distanza dal Po, in un territorio fertilissimo. In epoca romana, ai piedi del borgo, il fiume formava un laghetto, dove esisteva anche un porto per lo sbarco di merci e uomini. Secondo l'Agnelli, storico del tempo, Orio deriva forse da "hordeum", ovvero granaio, anticamente qui doveva sorgere un primo insediamento, originariamente deposito di frumento e di vettovaglie lungo la strada Regina che univa Piacenza con Pavia. In questi pressi l'antica strada intersecava la strada Romea che da Lodivecchio (Laus Pompeia), portava a Milano (Mediolanum); qui si trovava una stazione di rifornimento e cambio dei cavalli denominata "ad Rotas".
Dopo una fase di decadenza successiva alla fine dell'impero romano, anche questa zona cominciò a riprendersi, grazie ai frati Benedettini di San Pietro in Lodi Vecchio, che dal 885 intrapresero opere di bonifica e di dissodamento delle terre. Nei secoli XII e XIII, le diverse vicende storiche coinvolsero anche il territorio di Orio: l'insurrezione dei Valvassori milanesi contro il potente arcivescovo Ariberto d'Intimiano, le guerre del Barbarossa, le lotte dei milanesi e dei lodigiani al tempo di Federico I e quelle dei pavesi e dei piacentini contro Federico II. A queste contese si sommava l'annosa "questione lambrana" , che con il conseguente arretramento del Lambro sconvolse radicalmente la fisionomia topografica della zona, e i conseguenti rapporti commerciali ed economici (1210-1230) Il diritto feudale sui beni di Orio apparteneva allora alla chiesa milanese, che nel 1375 ne investì la famiglia Lampugnani, alla quale subentrarono i conti Cavazzi della Somaglia, che dopo alterne vicende vi rimasero, accrescendo notevolmente le loro proprietà, fino al secolo XVIII. Nel 1700 i conti Cavazzi costruirono a Orio una sontuosa "villeggiatura", che con le sue vaste pertinenze urbane e terriere, passò poi ai duchi Litta Visconti Arese di Milano, dai quali presero il nome la dimora e il comune stesso. Narra l'Agnelli che verso la fine del novembre 1765, nella zona di Orio Litta e di Corte S.Andrea (comune di Senna Lodigiana) una lupa fece strage di 18 persone, otto delle quali morirono nell'ospedale Maggiore di Lodi. La lupa fu uccisa, ma altri lupi comparvero in quell'inverno. L'autorità governativa ordinò allora l'uccisione di tutti i cani e si intraprese una caccia generale. La chiesa parrocchiale, riedificata nel 1598 sul luogo della precedente, che stava rovinando, è dedicata a S. Giovanni Battista. Il 20 aprile 1985 è stato inaugurato il nuovo Municipio, ricavato da un vecchio cascinale, la Cascina Aione, situato proprio nel cuore del paese: esempio assai valido di recupero di architettura rurale, che testimonia l'attaccamento della comunità al suo patrimonio più autentico.Opera dell'architetto romano Giovanni Ruggero, Villa Litta è un fabbricato imponente, di stile tardo barocco, che si articola in un corpo centrale con loggiato ed appartamenti di rappresentanza al piano terreno e diversi corpi laterali, sviluppati attorno a sei cortili. L'immenso parco, con le terrazze panoramiche, la scala monumentale, la cappella gentilizia, il teatro, la cancellata d' ingresso, la squisita decorazione dei poggioli in ferro battuto, gli stucchi e gli affreschi delle sale ben giustificano l'appellativo di " piccola Versailles della Bassa " attribuito alla grandiosa costruzione. Estinta la famiglia Litta Arese nel 1897, il palazzo mutò ripetutamente proprietario e subì gravi devastazioni e l'asportazione di molti fra gli elementi più pregevoli che non hanno tuttavia estinto il fascino di questa reggia di campagna.

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