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Dopo l'inchiesta de "L'espresso" due mozioni, una del Pd e una dell'Italia dei valori, chiedono al governo le dimissioni di Nicola Cosentino dall'incarico di sottosegretario all'Economia. Cosentino è stato chiamato in causa da cinque pentiti, considerati altamente attendibili, per le sue relazioni con il clan dei casalesi. La procura antimafia di Napoli lo ha iscritto nel registro degli indagati. Lui ha respinto le accuse, forte della solidarietà di Silvio Berlusconi. Adesso dopo la copertina del nostro settimanale e l'intervista a Walter Veltroni, l'opposizione pone la questione formalmente. La mozione presentata dal Pd al Senato, con il sostegno anche del senatore D'Alia dell'Udc, impegna il governo con urgenza "a invitare l'onorevole Cosentino alle dimissioni". Primo firmatario Luigi Zanda, seguono Anna Finocchiaro, Nicola La Torre e, tra gli altri senatori, Gianfranco Carofiglio, Achille Serra, Luigi De Sena, Gerardo D'Ambrosio, Felice Casson, Carlo Pegorer, Albertina Soliani, Stefano Ceccanti, Francesco Sanna.
Molto dura anche la mozione dell'Italia dei Valori. Dichiara il capogruppo Felice Belisario: "Allo stato attuale dei fatti non è più concepibile che il deputato del PdL, accusato di presunta connivenza con il clan dei casalesi, continui ad esercitare il proprio ruolo. Saranno le indagini della magistratura far piena luce sull'intera vicenda, ma nel frattempo Nicola Cosentino ha il dovere morale e civile di dimettersi dal proprio incarico. Se così non fosse il presidente del Consiglio dovrebbe procedere alla sua immediata revoca''.
Fonte: L'Espresso 24/10/2008Molto dura anche la mozione dell'Italia dei Valori. Dichiara il capogruppo Felice Belisario: "Allo stato attuale dei fatti non è più concepibile che il deputato del PdL, accusato di presunta connivenza con il clan dei casalesi, continui ad esercitare il proprio ruolo. Saranno le indagini della magistratura far piena luce sull'intera vicenda, ma nel frattempo Nicola Cosentino ha il dovere morale e civile di dimettersi dal proprio incarico. Se così non fosse il presidente del Consiglio dovrebbe procedere alla sua immediata revoca''.
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