Spaccata notturna nella velostazione sandonatese di via Caviaga, che nelle ore più buie tra lunedì e ieri è stata presa di mira da ladri di vernici e gomme custodite nella struttura e utilizzate per la riparazione dei mezzi a due ruote. Nonostante i deterrenti adottati per scongiurare le intrusioni, i soliti ignoti, che dovrebbero essere stati comunque filmati dalla telecamera che vigila sul viavai che si concentra nella zona in prossimità del terminal della metropolitana, hanno tentato il colpo, accontentandosi di rubare la merce più a portata di mano. Del resto la velostazione in prossimità del terminal, che ospita le maxi rastrelliere per le biciclette, da tempo deve fare i conti con una serie di furti, perpetrati anche alla luce del sole. In particolare, le ruberie a danno di persone che al mattino lasciano il proprio mezzo per scendere nella rete di treni sotterranei, sono all’ordine del giorno: una piaga che flagella da anni la zona. Basti pensare che nel 2006 nell’area in questione si è registrata una quota di 600 furti, pari a circa il 40 per cento sul totale di 1.500 episodi segnalati su tutto il territorio. Moto e auto sono in assoluto la “merce” più gettonata, anche se non è mancato qualche scippo avvenuta nella zona di confine, dove San Donato è competente fino ad un certo punto, in quanto oltre la linea di demarcazione devono intervenire le forze dell’ordine di Milano. In questo caso la stazione di biciclette sorge su una porzione tutta sandonatese, che non è stata risparmiata dalla microcriminalità che negli orari più “a rischio” si destreggia in scassi e ruberie. Risale a settimana scorsa il tentativo da parte di un manipolo di ignoti di fare esplodere il bancomat della Banca Intesa di via Pascoli. In questo caso il maggior danno è dato dallo sfondamento della vetrata e dalla necessità di ripristinare quanto prima deterrenti tesi a tenere lontano i malviventi dal laboratorio, che offre un pacchetto di servizi in base ad una formula ormai rodata, che ha suscitato l’interesse anche di numerosi altri comuni. I gestori, dopo il recente danno, annunciano l’intenzione di chiedere all’amministrazione, proprietaria della struttura, di dotare l’edificio anche di un antifurto. L’attenzione torna dunque a concentrarsi su un indirizzo della città, dove i mezzi a pedali, ma persino gli attrezzi per ripararli, continuano a rappresentare un bottino apprezzato da chi si aggira a caccia di espedienti, in cerca di qualsiasi cosa che possa poi essere venduta al mercato nero.Fonte Il Cittadino
Nessun commento:
Posta un commento