giovedì 13 novembre 2008

Il semaforo che spacca la pista


La “greenway“ riconosciuta a livello europeo riprende solo più avanti, nei pressi della Casa dell’acqua.Il percorso ciclabile sulla Muzza si ferma a Conterico.

Da Cassano fino a Castiglione d’Adda, passando per Paullo, in sella a una bicicletta. Un percorso caratteristico che segue il canale Muzza solcando squarci naturalistici molto belli, sempre immersi nella natura, attraversando destinazioni segnalate tra le “greenway” continentali (la Comunità europea ha anche messo a disposizione dei fondi per tale pista). Unico neo: l’itinerario verde s’interrompe proprio a Paullo. O meglio, il sentiero s’arresta al semaforo di Conterico per riprendere la sua corsa solo all’altezza della Casa dell’acqua. Senza segnali che indichino vie alternative, peraltro costringendo i ciclisti a percorsi diversi e a lunghe gimkane per evitare il pericolo dell’attraversamento della Paullese. A segnalare il problema è l’associazione Paullo che pedala, per bocca della vicepresidente Daniela Paraboschi, che in nome del sodalizio si è occupata di mobilità ciclabile del territorio. A breve verrà infatti consegnato un dossier all’amministrazione comunale, in cui saranno segnalati problemi e ventilate proposte. Una radiografia del territorio, nella quale viene messa in evidenza anche la bella greenway, della quale è stato edito nel 2004 un significativo libretto dal Consorzio bonifica Muzza Bassa Lodigiana. «Purtroppo questa rotta verde europea - spiega Paraboschi - s’interrompe solo in taluni punti ed uno di questi è a Paullo. Manca un collegamento da Conterico alla Casa dell’acqua ed una segnaletica adeguata. Lo porremo all’attenzione degli amministratori». In comune si parlerà soprattutto di infrastrutture e sicurezza: rastrelliere nei punti di maggior afflusso (di quelle dove l’intero telaio della bicicletta possa essere assicurato), piste fantasma, pure di soluzioni futuribili per la viabilità dal municipio al parco Muzza. E perché no, chiedendo l’istituzione di un apposito «ufficio bicicletta». Altri comuni ne hanno uno, sintomo e simbolo di una filosofia, ma all’atto pratico anche di una politica attenta alle esigenze del sempre più numeroso popolo delle due ruote. «Io credo - precisa Paraboschi - che la sua istituzione sarebbe importantissima per migliorare e coordinare le azioni all’indirizzo della ciclabilità locale. Bisogna cominciare a pensare alla bicicletta non come svago, cioè con la convinzione che si monta in sella nel tempo libero, bensì evidenziando l’evoluzione nell’uso della bicicletta e facendo da stimolo al suo utilizzo quale mezzo di trasporto. A Paullo purtroppo siamo all’anno zero. Per decenni non si è mosso un dito rispetto alla mobilità in bicicletta. I primi passi li ha fatti questa maggioranza, che - va detto - ha fatto grossi investimenti nei prossimi tre anni».
Fonte: Il Cittadino

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