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Ci sono più di 30mila raccomandate che devono essere smaltite. Destinazione? Milano e provincia. Ma i centri più penalizzati sono San Donato, San Giuliano, Melegnano e Peschiera, dove la corrispondenza (soprattutto quella per aziende, studi, pubbliche amministrazioni) tarda ad arrivare, affastellata nei depositi delle società a cui Poste italiane ha affidato l’incarico della consegna. La denuncia è del segretario generale territoriale dell’Slp Cisl poste di Milano Cono Fusca, che segnala un problema reso ancor più annoso dall’imminenza delle festività natalizie, che date le inceppature attuali nella consegna fa temere il collasso del sistema quando il numero di lettere e cartoline si moltiplicherà. Da diversi giorni le raccomandate sono bloccate nei depositi di una delle aziende affidatarie del servizio, la Carlo D’Angelo (l’altra azienda è la Tnt Milano che invece ha svolto la mansione con regolarità). «La Carlo D’Angelo - commenta Fusca - sta accumulando giacenze nei due depositi di Milano e di Settimo Milanese. A tutt’oggi, secondo i nostri calcoli, sono ferme circa 30 mila raccomandate». Ogni giorno a Milano e nell’hinterland vengono distribuite 65mila raccomandate : il 50 per cento di queste, in particolare quelle del traffico commerciale, le debbono smaltire i privati incaricati. Secondo i dati a disposizione di Poste italiane la Carlo D’Angelo gestisce il 15 per cento delle raccomandate milanesi: in cifre, 11mila pezzi al giorno. L’esternalizzazione di tale competenza è stata resa possibile da un decreto legge del governo Prodi, cosicché dalla corrispondenza normale a società terze è stato affidato da settembre il servizio raccomandate. I risultati a quanto pare lasciano a desiderare. Ma Poste italiane sta vigilando. In una nota ufficiale fa sapere che sta monitorando il servizio, in particolare gli standard di qualità garantiti dalla firma del contratto d’appalto. Rassicurazioni poi sul rispetto dei tempi di consegna delle raccomandate. Eppure chi si lamenta c’è. E non sono pochi i clienti che a muso duro si sono rivolti allo sportello per chiedere spiegazioni. Spieganzioni che però non ci sono, «perché i dipendenti non sanno che fine hanno fatto le raccomandate» ha sottolineato il segretario. L’ira è conseguente, purtroppo a volte anche gli insulti. Ma in questo caso i dipendenti delle Poste proprio non hanno colpe. Sui problemi del recapito poche sono le certezze. Al di là della consegna, uno degli inghippi maggiori sembra derivare dalla mancata consegna in assenza del destinatario. In pratica, chi nella casella postale trova la cartolina per l’invito a ritirare la raccomandata, molto spesso non trova niente presso gli sportelli di Poste Italiane. E quello che certo è che vari disguidi si sono verificati nella fascia sudmilanese, tra Peschiera, San Donato San Giuliano, Melegnano, cioè un ambito ad alta densità di popolazione.
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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