venerdì 14 novembre 2008

Un residence al posto di cascina Ronco


La storica struttura rurale del Cinquecento potrebbe essere convertita in abitazioni: l’amarezza della famiglia Villa.A rischio l’attività dell’azienda agricola ospitata nel complesso.

Su cascina Ronco pesa come un macigno il possibile futuro a scopo residenziale dell’area su cui sorge lo storico complesso rurale: un’operazione immobiliare che rischia di schiacciare l’unico esempio rimasto sul territorio sandonatese di cascina perfettamente funzionante. La famiglia Villa, imprenditori che da oltre 70 anni mandano avanti l’attività in piena sintonia con una lunga tradizione, conta sulla solidarietà delle associazioni e di tutti gli affezionati al pregiato angolo dove è protagonista la struttura che sorge ai confini del Parco Agricolo Sudmilano, rimanendo però per una manciata di metri, fuori dalla fascia protetta.
«Purtroppo tra le ipotesi edificatorie che si profilano su Poasco è stata ventilata anche l’idea di coinvolgere la cascina - spiega con rammarico Alessandra Villa -: lo dimostrano del resto i verbali di un incontro del comitato incentrato sulle prospettive future per la frazione. Recentemente abbiamo avuto anche una visita da parte della Soprintendenza, che sembra abbia mostrato una certa apertura riguardo la possibile approvazione di un nuovo progetto: basta che non venga stravolto l’impianto architettonico». Ormai i cancelli dell’edificio che per lungo tempo ha rappresentato un luogo di aggregazione, sono chiusi al pubblico dall’aprile scorso, così come richiesto dalla proprietà, a seguito di una serie di perizie. Proprio in quel periodo tornarono ad alzarsi alcuni decisi segnali di allarme, così come era avvenuto in passato, quando circa 4mila cittadini di San Donato si unirono in una petizione per la salvaguardia della cascina cinquecentesca, che rappresenta un patrimonio storico per questo tratto di Sudmilano. Ma se l’emergenza degli anni scorsi è poi rientrata, in questo caso sembra che il domani del gioiello sandonatese sia appeso ad un filo, ricco di incertezza. Non tanto per le aree agricole circostanti, che verranno comunque tutelate, quanto soprattutto per la struttura che da alcuni secoli rappresenta un pregiato punto di riferimento per Poasco, i cui trascorsi si specchiano nella storia del vicino tratto meneghino di Chiaravalle. Tra gli elementi di particolare valore, figura il mulino ancora funzionante, che dopo alcuni interventi di ristrutturazione è stato recentemente riattivato, rivelando solidi ingranaggi, che hanno attirato l’attenzione di appassionati di storia locale, ma anche l’interesse di personaggi che hanno memoria dei tempi andati. Questi i motivi per cui la famiglia Villa, che ha dimostrato negli anni un’affezione particolare alla cascina, di fronte all’idea che il complesso rurale si trasformi in appartamenti, non nasconde la sua grande amarezza.
«In attesa di avere notizie più sicure sulle intenzioni della proprietà - conclude pertanto Alessandra Villa, che appare determinata -, non escludiamo iniziative che tornino a tenere alta l’attenzione della cittadinanza sui grossi rischi che sta correndo cascina Ronco».
Fonte: Il Cittadino

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