sabato 29 novembre 2008

Via i vecchi binari per fare la ciclabile: «Da Milano al Parco Sud in sicurezza»

Pista ciclabile Rogoredo-Poasco: passo avanti dalla Provincia di Milano nel progetto che vuole trasformare la ferrovia ottocentesca di Chiaravalle, oggi abbandonata, in un itinerario ciclabile del Parco Sud. Ma di mezzo c’è ancora l’ok di Trenitalia, che non si prevede arrivi a tempi brevi. Palazzo Isimbardi ha inserito nel Piano programma opere 2009/2011 il collegamento di circa due chilometri che punta a cambiare uso al tratto ferroviario ormai dismesso che esce dalla stazione di Rogoredo a Milano, costeggia il parco di Porto di Mare, “sfiora” il complesso abbaziale di Chiaravalle e termina poi oltre Sorigherio, quasi all’altezza della chiesa di Poasco. Levati i binari arrugginiti, si farebbe spazio all’asfalto, ma limitando assolutamente l’accesso ai mezzi a due ruote e ai pedoni. Sull’ex massicciata dei treni - costruita alla fine del XIX secolo quasi travolgendo la chiesa di Chiaravalle -, sfreccerebbero le bici. La riconversione della ferrovia a ciclopedonale rappresenterebbe il primo esempio di “greenway” milanese e uno dei primi in tutta Italia: cioè di mobilità ecologica ricavata da testimonianze di archeologia industriale come ferrovie o strade dismesse. Si tratterebbe fra l’altro di una delle pochissime piste ciclopedonali in uscita diretta da Milano verso le campagne del Parco Sud, raggiungibile solo secondo direttrici estremamente trafficate come statale Emilia o Paullese. Il progetto è stato definito negli anni scorsi dall’assessorato al territorio e mobilità ciclopedonale facente capo a Pietro Mezzi. «L’idea nell’insieme è semplice e sostenibile con un modesto impegno finanziario - spiegano i tecnici del progetto -: il tratto della Milano-Pavia ormai dismesso, quello che arriva a pochissimi metri dal campanile di Chiaravalle, passerebbe in comodato d’uso, e non in proprietà, alla Provincia. La richiesta di utilizzo è già stata inoltrata a Rete ferroviaria e Trenitalia più di un anno fa». In attesa dell’ok l’opera è finita nel Piano triennale 2009/11, naturalmente con il delicato passaggio amministrativo del voto di giugno a palazzo Isimbardi. Se ci saranno i presupposti per procedere al restyling della vecchia ferrovia, si farà anche un passo avanti nel collegare senza auto Chiaravalle a Viboldone.
Fonte: Il Cittadino

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