sabato 20 dicembre 2008

«Il governo punta sulla riapertura della centrale nucleare di Caorso»


«Purtroppo penso che il governo Berlusconi voglia puntare sulla riapertura della centrale di Caorso».


Lo ha affermato Mario Agostinelli, già ricercatore all’Enea (Ente per le nuove tecnologie per l’energia e l’ambiente), che è intervenuto nei giorni scorsi all’interno dell’istituto Itis “Volta” di Lodi.
Un’iniziativa promossa dal coordinamento per la scuola pubblica per mettere al centro della riflessione le tematiche energetiche e contestare la scelta avanzata dal governo di centrodestra di ridurre drasticamente le ore di laboratorio nelle scuole superiori.
L’occasione è stata quindi propizia per fare il punto sugli scenari che si potrebbero aprire in futuro, considerato l’annuncio dell’esecutivo di rilanciare in Italia il nucleare.
A margine della serata, il consigliere regionale di Rifondazione comunista ha quindi osservato: «La possibilità di una riconversione al nucleare a Tavazzano è alquanto improbabile, mentre è possibile che si decida di riaprire il sito di Caorso; per una sua messa a regime servirebbero però diversi anni di preparazione». Queste considerazioni sono state espresse nel corso di un interessante incontro in cui Agostinelli ha voluto dimostrare, con una larga dovizia di elementi e dettagli, che la campagna avviata dal governo per favorire un ritorno al nucleare non ha fondamenti di natura tecnico-scientifica, ma è frutto di «un’impostazione che è meramente ideologica e politica». Per l’esponente di Rifondazione ed esperto in materia energetica, il nucleare continua a costare troppo, comporta enormi rischi ambientali e in più la sua introduzione non risolve la questione della scarsità delle fonti.
Numeri alla mano, è stato dunque esposto quale dispendio economico richiede la realizzazione di un reattore e altre strutture per produrre energia, oltre ai tempi davvero lunghi per far funzionare bene il sito e l’inquinamento che tutto ciò produce.
Per questo la via più breve per provare ad abbassare la temperatura del pianeta e allungare la disponibilità delle riserve energetica, è quella di combinare riduzione dei consumi e maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili.
Fonte: Il Cittadino

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