Del molino Torretta, a nord del monastero, quasi al confine con l'abitato di Civesio, si conserva (ma per quanto tempo ancora?) la muratura perimetrale e qualche tramezzo. Crollato è il tetto, scomparsi gli ingranaggi interni e la vecchia ruota, sterpi e rovi hanno invaso le vecchie murature.Eppure fino a pochi anni fa era ancora visibile, seppure in cattivo stato di conservazione, la vecchia ruota.A pochi metri dal molino scorre la Vettabbia, forza motrice ormai inutilizzata, di cui è possibile vedere il meccanismo delle chiuse
Nelle mappe di Carlo VI alla struttura del molino, già piuttosto sviluppata, si affiancava anche, al di là del corso d'acqua, quella di una cascina formata da due corpi di fabbrica, uno più sviluppato, l'altro di dimensioni minori, di cui non si è più trovata traccia.Più a sud dell'abbazia, sempre sulla Vettabbia in prossimità della via Emilia, un toponimo, Molino Vettabbiolo, ci ricorda la presenza di questa tipologia.Anche in questa località è possibile vedere la struttura delle chiuse, la vecchia sede della ruota, ma tutto il resto è scomparso. Degli edifici rustici che erano annessi al molino solo uno, pur ampiamente e pesantemente rimaneggiato, ricorda la vecchia destinazione agricola, in uno spazio ormai quasi esclusivamente utilizzato come deposito e pressoché totalmente ‘cementificato’.
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