mercoledì 24 dicembre 2008

Metrò, fumata nera come previsto

Ora i sindaci sono pronti alla mobilitazione: fissato un sit-in di protesta il 15 gennaio al Pirellone.Il Cipe non approva le opere previste nel Milanese.

Il sud est Milanese resta la Cenerentola italiana: nella seduta del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) resta fuori (come peraltro era stato annunciato) il prolungamento della metropolitana milanese fino a Paullo, ma non vengono approvate nemmeno le altre opere milanesi, fatta eccezione per il sì di massima alla metropolitana uno. La delibera del 18 dicembre è stata infatti appena pubblicata sul relativo sito Internet. E, in pratica, conferma le previsioni meno ottimistiche fatte dal Cpm3 (Comitato per il prolungamento della metropolitana 3), che ora chiede la mobilitazione generale: ai sindaci di uscire dall’accordo di programma per la riqualificazione della viabilità nel quadrante del quadrante del Sud Est milanese; a tutti i cittadini di partecipare ad un sit-in che il 15 gennaio (quando si riunirà il collegio di vigilanza per il relativo accordo) si dovrebbe tenere davanti al Pirellone. «Tutto sta procedendo secondo le previsioni meno ottimistiche - spiega Franco Valenzano, presidente di Cpm3 -: nei fatti, l’est Milanese resta la Cenerentola delle aree a cui destinare opere per la mobilità sostenibile. A fronte di questa ulteriore conferma, il nostro comitato insieme al coordinamento interprovinciale per la mobilità sostenibile, Legambiente Lombardia, attende che i sindaci diano corso a quanto annunciato in assemblea a Paullo il 17 dicembre». Contestando fino in fondo le inadempienze delle controparti (La regione e qualcuno dice anche la Provincia di Milano) rispetto all’accordo di programma del novembre 2007, il Cpm3 chiede la risoluzione del «contratto» allora siglato. «Se appunto si parlasse di contratto - spiega Daniele Alghisi, il segretario di Cpm3 - verrebbe rescisso per inadempienza della controparte. Per la seduta del 18 dicembre, io direi che non c’è niente di inaspettato. Le opere del Sud Est milanese non sono nemmeno elencate. Già dal tavolo Lombardia sapevamo dove si sarebbe andati a parare: i soldi per le opere che servono ai cittadini non ci sono. Tristemente si rimarcano le mancate promesse, ancor di più quindi diventa importante denunciare le mancanze da parte dei sindaci». Ecco perché ai sindaci del Sudmilano si chiede di fare quello che era stato preannunciato: uscire dall’accordo di programma. E lo si farà. Sebbene con conseguenze che potrebbero essere anche negative, come pragmaticamente ha fatto notare il sindaco di Melzo Paolo Sabbioni. In parole povere, se venisse meno l’accordo di programma, la Tem non si fermerebbe: semplicemente cadrebbero quelle condizioni (ipotesi migliorative) imposte dai sindaci. Si ritornerebbe insomma al tracciato approvato in sede Cipe. Senza opere compensative, senza metropolitana, senza correzioni al tracciato.
Fonte: Il Cittadino

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