venerdì 12 dicembre 2008

È ufficiale: più cemento nel Parco sud

I sindaci sudmilanesi d’accordo con la scelta dell’assemblea dell’ente mentre gli ambientalisti gridano allo scandalo.Cambiano destinazione d’uso 15 ettari, ridefiniti tutti i confini.

Era stato annunciato in tempi non sospetti e ormai è divenuto ufficiale: l’1,5 per cento del territorio comunale compreso nel parco, per un massimo di 15 ettari, potrà cambiare destinazione. In pratica potranno aprirsi i cantieri per nuovi insediamenti: si potrà costruire su 5 chilometri quadrati, contro i 470 totali di una zona definita agricola: l’equivalente di una città delle dimensioni di Corsico. Insomma: le frontiere cambiano. E gli ambientalisti denunciano l’attacco ingiustificato al Parco, un ultimo baluardo contro il cemento che cade. Ma i sindaci del territorio plaudono alla scelta operata, che consentirà una sistemazione più ordinata dei confini tutelati senza mutilazioni (si acquisisce un pezzo di territorio che diviene edificabile, in cambio però di un appezzamento che diviene “verde” che verrà protetto). Il Parco Agricolo Sud Milano ha convocato l’Assemblea dei sindaci ponendo all’ordine del giorno la variante al Piano territoriale di coordinamento e del Piano di fruizione del Parco Sud. Il prossimo 19 dicembre, presso la Cascina grande di Rozzano i 61 sindaci esprimeranno il proprio parere sulle proposte approvate dal consiglio direttivo del Parco. Dodici dei comuni interessati sono sudmilanesi: Tribiano, San Donato, San Giuliano, Peschiera, Cerro al Lambro, Vizzolo, Paullo, Mediglia, Colturano, Dresano, Melegnano, Carpiano. La variante prevede la possibilità, da parte di tutti i Comuni del Parco, di individuare aree di «ricomposizione dei margini urbani» attraverso il proprio Piano di governo del territorio. In pratica si tratta di appezzamenti da risistemare, all’interno del perimetro del Parco Sud, che altrimenti non potrebbero essere toccati: Peschiera Borromeo o San Giuliano avrebbero a disposizione 150mila metri quadrati, mentre un comune come Paullo troverebbe finalmente spalancata la via per la realizzazione della Circonvallazione. Risponde insomma a un’esigenza da tempo avvertita da parte dei Comuni e mira a risolvere alcune problematiche definizioni dei confini del Parco ereditate dal passato. «Questa scelta - afferma Bruna Brembilla, presidente del Parco Sud - integra il lavoro degli ultimi quattro anni in cui la Provincia e il Parco sud hanno lavorato per realizzare i Piani di cintura, cinque grandi parchi metropolitani attraverso il principio della compensazione che porterebbe ad edificare poche aree marginali e degradate nel parco per qualche migliaio di abitanti, in cambio di 20 milioni di metri quadrati di aree verdi». All’ordine del giorno anche il Piano di fruizione, ossia uno dei più importanti strumenti di programmazione del Parco finalizzato a definire i progetti di valorizzazione più interessanti per far conoscere e frequentare le bellezze naturali e artistiche del territorio a sud di Milano.Fonte: Il Cittadino

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