
Quasi quattro milioni di metri quadrati di paesaggio risparmiati alle colate di cemento. È questo il “patto d’onore” che la Provincia e le 61 amministrazioni del Lodigiano si apprestano a varare definitivamente oggi pomeriggio alla Sala dei Comuni di via Fanfulla. L’avvenimento, preceduto negli scorsi mesi da un’intensa serie di confronti sulle politiche di contenimento di consumo del suolo, consacrerà l’impegno politico e le linee guida che i sindaci del territorio dovranno perseguire nei rispettivi Piani di governo del territorio, lo strumento fin qui adottato da soli sette comuni (Salerano, Boffalora, Somaglia, Massalengo, Cervignano, Mulazzano e Marudo) e oggetto da qui al marzo 2010 del lavoro di altre 54 amministrazioni. L’atteso “via libera” di oggi, invece, permetterà alla Provincia di portare davanti al consiglio del prossimo 6 aprile l’approvazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale: «È una scommessa su quello che saremo tra dieci anni - spiega Fabrizio Santantonio, vicepresidente della Provincia e “regista” del protocollo d’intesa tra i sindaci e palazzo San Cristoforo -. Se non abbiamo un po’ di ambizione, rischiamo di fare una politica di gestione dell’ordinario. Questa intesa ha invece un carattere straordinario e strategico, chiedendo a tutti di essere solidali a tutela del nostro territorio. Non sarà facile, bisognerà giocare di squadra: ma abbiamo fatto 54 incontri con i comuni e sugli indirizzi e princìpi abbiamo un consenso che sfiora il cento per cento». Tra valorizzazione del paesaggio agricolo e strategie volte a ottimizzare le future edificazioni, il dato centrale è il contenimento del consumo entro l’1 per cento della superficie totale del Lodigiano: «Si tratta di un 1 milione e 800mila metri quadrati in meno rispetto alla dotazione standard dei comuni, dove i tagli al potenziale sono ragionati e condivisi: ma in termini pratici, comprendendo servizi e annessi come infrastrutture e strade vorrà dire circa il doppio». Il “patto d’onore”, che prevederà un meccanismo di redistribuzione degli oneri per non penalizzare i comuni più “virtuosi”, non bloccherà gli investimenti, ma li disciplinerà: «Sottrarre non vuole dire frenare lo sviluppo, ma pensare un modo diverso di crescere: significa lavorare soprattutto sulle concentrazioni e sulle riqualificazioni - precisa Santantonio -. Per esempio, le logistiche: dovranno essere ancora più concentrate a ridosso delle arterie infrastrutturali e stradali delle zone come Lodi, Guardamiglio, Ospedaletto, Borgo e Fissiraga. Infine, inseriamo un automatismo: chi si insedia, assume il dovere di costruire iniziative di ripristino del paesaggio e di mitigazione ambientale, osservando standard provinciali che valorizzano paesaggi agrari, altrimenti inficiati. Ciò avverrà attraverso un fondo provinciale, previa convenzione con i comuni: ed è una volontà, oltre che un bisogno, espresso proprio dai comuni».
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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