venerdì 24 aprile 2009

25 Aprile, il giorno della libertà riconquistata

Uomini e donne di ogni estrazione sociale e pensiero politico rischiarono la vita per combattere la tirannia.Nel ricordo della lotta partigiana la ricorrenza resta di straordinaria attualità.

La “Festa del 25 aprile” era chiamata, fino a qualche anno fa, Festa della Liberazione. Infatti questa data ricorda la fine del periodo nazi-fascista e, appunto, la liberazione dell’Italia dalla dittatura di Mussolini (alleato di Hitler) e la vittoria dei Partigiani antifascisti che organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia.Proprio il 25 aprile 1945 i partigiani (con l’aiuto e l’appoggio degli Alleati americani e inglesi) entrarono vittoriosi nelle principali città, liberando l’Italia e gettando le basi per una nuova democrazia.I partigiani erano uomini, donne, ragazzi, soldati, sacerdoti, lavoratori, operai, contadini, socialisti, cattolici, comunisti: insomma, gente di diverse idee politiche o fede religiosa, e di diverse classi sociali, ma che avevano deciso di impegnarsi in prima persona (rischiando la propria vita) per porre fine al fascismo e fondare in Italia una democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale, senza distinzione di razza, di idee, di sesso e di religione.L’inizio vero e proprio della Resistenza è difficile da individuare, certo è che gli scioperi operai del marzo del 1943 dimostrarono che era possibile opporsi al regime fascista arrivando a minare in modo pesantissimo la credibilità di Mussolini e ciò fu il preludio della sua messa fuori gioco del 25 luglio. È chiaro che furono proprio le sofferenze e le privazioni sopportate dalle popolazione a causa della guerra ad innescare il meccanismo dei grandi scioperi. D’altro canto molti storici indicano come inizio della Resistenza la fase della Guerra di Spagna od ancora la lotta antifascista degli anni ‘20 ed il successivo “fuoriuscitismo” (ovvero l’emigrazione forzata per evitare carcere o peggio) che per l’appunto mantenne vivo il fermento antifascista e confluì, in larga parte, nella milizia antifascista nella guerra di Spagna. Ma quante furono le persone coinvolte in quella che viene anche chiamata guerra partigiana? Si calcola siano stati dalle poche migliaia nell’autunno del 1943 fino ai circa 300mila dell’aprile del 1945 gli uomini armati che, specialmente nelle zone montuose del centro-nord del Paese, svolsero attività di guerriglia e controllo del territorio che via via veniva liberato dai nazifascisti.Nel giugno 1944 venne istituito il Corpo volontari della libertà (o Corpo italiano di liberazione, Cil). A capo dei circa 200mila combattenti che formavano il nuovo esercito italiano era stato posto il generale Raffaele Cadorna Jr, con vicecomandanti l’esponente del Partito comunista italiano Luigi Longo e quello del Partito d’Azione Ferruccio Parri).La Costituzione Italiana attuale, nata dalle idee di democrazia e di libertà degli antifascisti, fu elaborata negli anni successivi proprio da quegli uomini che avevano lottato contro il fascismo. Si dice, infatti, che la nostra Costituzione è figlia della Resistenza antifascista.Oggi la “Festa del 25 aprile” viene chiamata Festa della Libertà: è un’occasione per ricordare che la libertà non è un valore gratuito che esiste automaticamente o una condizione che si mantiene da sola. La libertà va difesa giorno per giorno: ancora oggi, nella nostra nazione, esistono persone e politici che non sempre agiscono nel rispetto della libertà e della democrazia e tutti noi dobbiamo tenere sempre gli occhi ben aperti se vogliamo custodire questo bene prezioso che garantisce alle persone di vivere al meglio possibile.
Fonte: Il Cittadino

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