Shock a Genova, in tre istituti professionali di Sampierdarena: Casaregis, Einaudi e Galilei dove la preside ha scritto alla lavagna l'elenco dei possibili studenti clandestini. Proteste degli insegnanti, segnalazioni al provveditore. La preside si è giustificata dicendo di averli scritti perché temeva di sbagliane la pronuncia ed era un invito agli studenti a presentare i documenti in segreteria ma è esplosa la polemica. Una vicenda «gravissima», dice Roberta Pinotti, responsabile Difesa del Pd, quella degli Istituti Casaregis, Einaudi e Galilei di Genova dove la preside avrebbe fatto scrivere sulle lavagne i cognomi agli alunni immigrati in procinto di diventare maggiorenni, e dunque in "odore di clandestinità". «Solleverò la questione nell'aula del Senato - annuncia la parlamentare -. Io e l'onorevole Sabina Rossa stiamo presentando interrogazioni al governo nei due rami del Parlamento perchè il ministro Gelmini dia precise spiegazioni e intervenga immediatamente».
«Avevamo denunciato - sottolinea Roberta Pinotti - che il disegno di legge sulla sicurezza, mantenendo il reato di immigrazione clandestina, avrebbe implicato la possibilità di denuncia da parte di presidi, insegnanti e medici. Purtroppo questa possibilità sembra concretizzarsi ancora prima che il provvedimento diventi legge. Si tratta di fatti gravissimi, che spingeranno gli studenti immigrati quasi maggiorenni a non frequentare più le aule scolastiche. Qualcuno pensa davvero che spingere i ragazzi fuori dalla scuola sia un modo per aumentare la sicurezza dei cittadini italiani o di governare il fenomeno dell'immigrazione?». Fonte: L'Unità.it
«Avevamo denunciato - sottolinea Roberta Pinotti - che il disegno di legge sulla sicurezza, mantenendo il reato di immigrazione clandestina, avrebbe implicato la possibilità di denuncia da parte di presidi, insegnanti e medici. Purtroppo questa possibilità sembra concretizzarsi ancora prima che il provvedimento diventi legge. Si tratta di fatti gravissimi, che spingeranno gli studenti immigrati quasi maggiorenni a non frequentare più le aule scolastiche. Qualcuno pensa davvero che spingere i ragazzi fuori dalla scuola sia un modo per aumentare la sicurezza dei cittadini italiani o di governare il fenomeno dell'immigrazione?». Fonte: L'Unità.it
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