Quando il serpentone di biciclette è arrivato a Colturano, le ultime «due ruote» non erano ancora uscite da Mediglia. Erano tantissimi i cittadini del circondario che sabato hanno voluto partecipare alla manifestazione per dire no al gassificatore a Bustighera organizzata dal Comitato Cittadini di Mediglia per l’ambiente: 800 ciclisti, la metà muniti di maglietta arancione con l’inequivocabile messaggio inciso sul retro, «Gassificatore? No, grazie». C’erano anche i tanti politici, sindaci e candidati alla prossima tornata elettorale comunale e provinciale. Per la presidenza di Palazzo Isimbardi però solo Massimo Gatti ha timbrato il cartellino mentre Filippo Penati ha inviato (scusandosi di non poter essere presente) un «carico» di cartoline che esprimono il suo «no» al gassificatore. Le autorità hanno siglato (o lo faranno) una lettera d’impegno a mettere in campo ogni mezzo pacifico e legale per impedire la realizzazione dell’impianto per il trattamento di smaltimento dei rifiuti attraverso l’incenerimento. «E’ stato un grande successo - spiega il presidente del Comitato Silvano Piazza -, per taluni aspetti addirittura inaspettato viste le dimensioni. Io avevo annunciato che se fossimo stati solo in 60, avremmo sciolto il comitato. I numeri ci danno ragione e confermano che stiamo lavorando bene». Pedalando verso la meta: il blocco del gassificatore. Ieri il serpentone variopinto è spassato dalla Cerca, sostando davanti a quel che resta del tritovagliatore, con polizia locale e carabinieri al seguito. È stato organizzato un gazebo, un rinfresco e giochi per i tanti bambini (un centinaio). Piazza ha chiamato tutti a raccolta per il prossimo appuntamento: mercoledì 3 giugno alle 21, presso il teatro di via Roma a Mediglia verrà presentata la bozza per l’esposto contro «12 anni si illeciti - dichiara Piazza - sul tritovagliatore». Il comitato ha infatti incaricato il legale Andrea Leoni, l’avvocato dei cittadini di Mediglia per l’ambiente, di studiare gli incartamenti: «C’è da ridere perché sono uscite tante e tali cose, da multe non pagate a diffide inevase, che ci fanno dire che l’insediamento dovrebbe essere chiuso ma dalle ruspe che lo debbono abbattere».Fonte: Il Cittadino
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