
Niente accordo per il centro sportivo Metanopoli: l’imprenditore Divier Togni per il momento si è fatto da parte. La conferma è arrivata puntuale nel corso del consiglio comunale aperto di martedì scorso, che si è tenuto in un’aula consiliare gremita di pubblico alla presenza anche del presidente della società di gestione Gism, Fabio Aghion.Per l’occasione il sindaco Mario Dompé ha fornito alcuni aggiornamenti sulla complessa partita, rendendo noto che delle cinque opportunità aperte ne è rimasta sul tappeto solo una, che a questo punto rappresenta l’alternativa al progetto presentato dall’imprenditore legato alla nota famiglia circense.Hanno trovato così concretezza i segnali anticipati nelle scorse settimane, in cui il diretto interessato aveva fatto cenno ad alcuni ostacoli che rischiavano di mandare in fumo la trattativa per l’assorbimento dell’attuale società di gestione Gism Srl. Chiuso per il momento anche questo capitolo, la staffetta è ripartita con una rosa di possibili strategie vagliate nel dibattito politico. «A distanza di 22 mesi ci si trova a rincominciare da capo - ha affermato il capogruppo del Pd, Angelo Bigagnoli -. Occorre essere concreti: la convenzione con Gism va rivista, aprendo un tavolo con gli attuali gestori». Dall’altra parte della barricata l’esponente del Pdl Luca Lisandroni ha osservato: «È necessario rinunciare a qualcosa, individuando un giusto equilibrio tra funzione pubblica e interesse privato, in quanto nella situazione attuale il centro non ha le condizioni per andare avanti. Al fine di renderlo più attrattivo, si può pensare ad esempio di derogare in alcune giornate l’utilizzo delle strutture, così facendo magari potrebbe esserci anche un ripensamento da parte dell’imprenditore Togni».Anche il sindaco Mario Dompé, riguardo il vincolo urbanistico che rappresenta un paletto all’aggiunta di nuove volumetrie, ha sottolineato: «Il vincolo deve essere variato per poter rendere maggiormente appetibile l’area, altrimenti così com’è rappresenta solo una chiusura». Inoltre il vertice dell’ente locale ha specificato, se fosse andato in porto il progetto di Togni, questo «non prevedeva un centro benessere, bensì una struttura fitness».Tra la minoranza Gabriella Achilli, capogruppo di «Noi per la città», si è resa disponibile «ad affrontare un ragionamento condiviso per il bene comune, pensando ad una gestione senza sperperi». E ha ricordato: «Noi non ci eravamo mostrati contrari a priori alla proposta di Togni, bensì avevamo mostrato apertura a valutare questa possibilità». Pronta la risposta del portabandiera del Pdl, Matteo Parrini: «Tutti sono disposti a collaborare, ma in conferenza capigruppo di proposte non ne ho mai sentite». Risoluto invece il gruppo di Rifondazione comunista, riguardo il mantenimento della vocazione pubblica, con la richiesta al comune di accollarsi le spese per la manutenzione del verde.Da quest’altalena politica, che ha contato anche sull’apporto del pubblico, tornano in auge una rosa di ipotetiche soluzioni per assicurare un futuro alla struttura per lo sport e il tempo dei sandonatesi.
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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