L’appello per la salvaguardia della terna di boschi urbani messi all’asta da Eni Servizi ha incassato oltre 720 consensi da parte di sandonatesi che nel fine settimana hanno aderito alla petizione promossa dal Wwf. Nei tempi stretti a disposizione (in quanto il termine per le offerte scade il 15 maggio), gli ambientalisti, così come una rosa di gruppi di opposizione, chiedono ai vertici del comune di aprire una trattativa con Eni per l’acquisizione da parte dell’ente locale delle ombrose aree verdi di Trivulzio, via Ferrandina e 2 Giugno, affinché le aree in questione non finiscano nelle mani di privati con mire edificatorie. Dopo la corsa contro il tempo, che ha contato anche sulla possibilità degli interessati di aderire “on line” tramite la rete civica Recsando, i promotori dell’iniziativa con una nota diramata ieri, chiedono ai residenti interessati di prendere parte al consiglio comunale di stasera, in cui il dibattuto tema verrà portato sui banchi della politica locale, con un ordine del giorno presentato da una rosa di gruppi di opposizione. Con l’occasione, il Wwf nei giorni scorsi ha ribadito che i boschetti che danno respiro ad asfalto e cemento dei quartieri in cui sono inseriti, rappresentano da sempre un fiore all’occhiello per questo tratto di Sudmilano, che ha vanta il titolo di “Città dei parchi”. La campagna è partita con un primo segnale che si è tenuto settimana scorsa in consiglio comunale, in cui tra il pubblico sono stati distribuiti volantini informativi sullo scenario che si starebbe aprendo e sui rischi che secondo i firmatari potrebbe correre questo patrimonio naturale del territorio. A questo punto, ulteriori spunti dovrebbero sortire dal confronto di stasera, in cui sul tappeto verrà posto un documento con la richiesta di precisi impegni da parte del comune, per la salvaguardia delle aree in questione. Peraltro l’asta non coinvolge solo i boschi, bensì anche una cordata di negozi di via Alfonsine e altri immobili, sebbene la mobilitazione in questo caso riguarda esclusivamente quelle zone che ospitano datati esemplari arborei e sono da tempo punti di riferimento per la cittadinanza. Del resto, già in passato, a seguito di un cartello di “messa in vendita” affisso presso Borgo Trivulzio, si aprì una parentesi di aperti dissensi da parte di alcuni partiti e di cittadini che si mostrarono preoccupati per il futuro dell’ombroso appezzamento che correda il pregiato angolo in prossimità di via dei Tigli. In totale, in base ai calcoli del Wwf, ora sarebbe a rischio «un’estensione pari a cinque campi da calcio».
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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