
Il veleno per topi che è stato sparso nei giorni scorsi sul Pratone alza dubbi e perplessità da parte di associazioni ambientaliste, ma anche dei cittadini che con i loro bambini e i cani frequentano il tappeto verde del quartiere Concentrico. La presidente del gruppo dei Verdi, Simona Rullo, che ha visto personalmente gli addetti della ditta incaricata procedere con lo spargimento di mais avvelenato nei cunicoli, si chiede se l’operazione - che è stata effettuata senza un’adeguata informazione alla cittadinanza con cartelli di avviso -, sia stata effettuata nel rispetto delle normative di legge e in base al dettato del regolamento comunale. «Andremo a fondo alla vicenda - spiega -, per capire quale metodo sia stato utilizzato, dal momento che con un intervento effettuato su tutti i cunicoli c’è il rischio di uccidere anche ricci, lepri e altri animali, che poi verrebbero mangiati da volatili, i quali a loro volta potrebbero rischiare l’avvelenamento». Sul secchio in mano all’operatore che ha svolto il lavoro c’era il nome della sostanza utilizzata, mentre la quantità somministrata in ogni tana, visto che è calibrata sul peso di un topo, in generale non dovrebbe danneggiare i cani. Rimane il fatto che l’area in questione, oltre ad essere frequentata da piccoli amici a quattro zampe, alcuni di taglia decisamente piccola, talvolta diventa luogo di passeggio anche per famiglie con bambini. Sembra in ogni caso che su questo fronte si stiano già attivando alcuni sodalizi locali, al fine di sollecitare verifiche sulle procedure, nel timore che venga intaccato quello che è “il naturale ciclo biologico” (vista le diversificate specie che hanno trovato dimora nel quadrilatero naturale). Al tempo stesso verrà accertato se non fosse stato necessario procedere con previa specifica comunicazione, come del resto avviene comunemente, quando viene pianificata la derattizzazione nelle cantine dei complessi condominiali. Se quindi, come vogliono le regole, non ci sono lamentele riguardo il piano di derattizzazione, sulla cui necessità si era espresso anche il sindaco in consiglio comunale, i punti interrogativi si alzano soprattutto per quanto riguarda il sistema con cui è stata condotta l’operazione effettuata su incarico della proprietà dell’area edificabile in centro a San Donato, in adempimento ad un’ordinanza del comune. Dopo la segnalazione, sembra che gli uffici dell’ente locale si siano premurati di chiedere alla proprietà una relazione riguardo i criteri utilizzati nel corso dell’intervento, dal momento che pare che nel testo dell’ordinanza fossero indicate anche le modalità con cui doveva essere eseguito il lavoro. Rimane il fatto della mancata informazione sia per questo specifico episodio, sia anche per il passaggio del mezzo antizanzare che in base alle conferme che arrivano dai diversi quartieri, negli ultimi anni sembra non sia mai preannunciato. A breve quindi gli interrogativi che in questi giorni stanno animando il dibattito locale, dovrebbero trovare puntuali risposte. Fonte: Il Cittadino
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