Le lamentele riguardano soprattutto la tratta verso San Donato: «I mezzi sono in condizioni pietose e senza comfort».Si infiamma la protesta degli utenti Sila per il servizio «scadente».
Autobus vecchi, malridotti, senza aria condizionata. E pendolari esasperati, che chiedono interventi urgenti per evitare di passare un’altra estate a mollo. Si infiamma la protesta degli utenti della Sila che quotidianamente viaggiano verso San Donato Milanese, toccando comuni come San Colombano al Lambro, Graffignana e Sant’Angelo Lodigiano. Le ultime segnalazioni, in ordine di tempo, sono quelle di una pendolare santangiolina, Ester Parra, che da anni utilizza la Sila per raggiungere la fermata della metropolitana e da lì, il centro di Milano. «Sono stata incaricata da più di cento persone - dice - di far sentire la nostra voce e dare spazio alle nostre lamentele». Secondo i pendolari, nonostante le riunioni degli scorsi mesi con i responsabili del servizio e i tecnici della Provincia di Lodi, la situazione non è cambiata: «Nonostante le promesse fatte ai pendolari durante la riunione con gli assessori provinciali, il responsabile dei trasporti del Lodigiano, i sindaci e i pendolari stessi, non sono stati tolti gli autobus vecchi. Neanche l’ombra, poi, degli autobus che ci erano stati promessi durante quell’assemblea. Dove sono finiti? Negli orari del pendolarismo - aggiunge Ester Parra - ci sono ancora gli autobus numero 54-55-56-60-61 e altri che sono stati immatricolati parecchi anni fa. Questi autobus sono in condizioni pietose, non hanno l’aria condizionata, hanno crepe sui parabrezza, sedili sporchi, finestrini e portiere che non si chiudono perfettamente e se piove entra l’acqua. La carrozzeria è piena di botte e arrugginita». Il caldo rappresenta un problema sempre più pressante per i pendolari, anche nel caso di pullman più recenti: «Ci sono autobus più nuovi - dice Ester Parra a nome del gruppo di pendolari - ma non hanno l’aria condizionata e i finestrini non sono apribili. Lascio quindi immaginare come si viaggi con questi mezzi, con le temperature di questi giorni. L’aria condizionata deve essere messa in funzione subito, abbiamo ancora almeno due mesi di caldo e quindi non si può più aspettare. Vorremmo tanto che qualche responsabile della Sila rispondesse alle nostre segnalazioni».Negli scorsi mesi i pendolari dell’area Sant’Angelo, San Colombano e Graffignana si sono anche riuniti in un comitato, con l’obiettivo di far sentire la loro voce e agire come interlocutore credibile presso la Sila e la Provincia di Lodi. Ma evidentemente i problemi non sono ancora stati risolti del tutto. Tra le richieste che erano state avanzate dal comitato anche quella di far entrare in autostrada a Pieve Fissiraga alcuni autobus di pendolari diretti a San Donato, per evitare il traffico della via Emilia. «Comprendo le lamentele dei pendolari - spiega Mario Passera, amministratore delegato della Sila - ma segnalo che sulle autolinee lodigiane, compresa quella che arriva alla fermata della metropolitana di San Donato Milanese, impieghiamo 49 autobus, di cui 43 dotati di impianti di aria condizionata. Dieci di questi mezzi, inoltre, sono del 2008. Se nei giorni scorsi, per problemi di manutenzione, qualche impianto di aria condizionata non ha funzionato, si tratta di episodi. Soltanto nel momento in cui avviamo gli impianti di climatizzazione, infatti, ci rendiamo conto se ci sono dei problemi, ed effettuare la manutenzione all’impianto di un autobus è un’operazione un po’ più complessa rispetto a quella necessaria per un’automobile. Quanto alle promesse di acquistare nuovi autobus, promesse che sarebbero state fatte in recenti assemblee pubbliche - aggiunge Passera - garantisco che personalmente non ho partecipato a nessuna di queste riunioni e dunque non posso aver promesso niente. Posso soltanto dire, basandomi sui numeri, che nel 2008 abbiamo acquistato nuovi autobus e che la maggior parte di quelli in esercizio sono dotati di aria condizionata, come peraltro già ricordato. Certo, viaggiare senza climatizzazione in questi giorni rappresenta un disagio e dunque le lamentele dei pendolari sono comprensibili». Fonte: Il Cittadino
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