Approvato in via definitiva il Piano di governo del territorio, Carpiano si prepara a cambiare volto. Nel corso del consiglio comunale di mercoledì sera infatti, dopo aver discusso le 13 osservazioni pervenute, l’assemblea ha approvato il documento, che prevede una serie di mutamenti urbanistici per il comune alle porte di Melegnano. Alessio Mainardi, capogruppo dell’opposizione di “Insieme per Carpiano”, ha criticato aspramente il piano: «Il documento prevede infatti la realizzazione di una media struttura alimentare nell’area del castello - ha attaccato -, ma tutto ciò non farà che aggravare la situazione del commercio di vicinato. Per non parlare del traffico, che condizionerà il cuore di Carpiano. Da parte nostra, avremmo preferito che fosse stata l’amministrazione ad acquistare il castello per poi eventualmente destinarlo ad altri enti. Ma di tutto ciò non c’è alcun traccia nel Piano integrato di intervento. Le due medie strutture non alimentari nella zona industriale di Francolino, poi - ha incalzato Mainardi -, non faranno altro che appesantire ancor di più il traffico lungo la provinciale Binasca». Critica anche Loredana Abbatinali, capogruppo di “Forza paese”: «Si tratta - ha affermato - di un piano di basso profilo». Il documento è stato invece difeso a spada tratta dall’amministrazione del sindaco Francesco Ronchi. «Il problema - ha ribattuto il vicesindaco Gaetano Tosi - è lo sviluppo del paese, che oggi è praticamente fermo. Ecco perché - ha continuato il vicesindaco - la zona del castello diventa strategica per rivitalizzare davvero Carpiano. Dopo la riqualificazione del centro storico, infatti, l’area del castello potrebbe costituire un punto di riferimento per i carpianesi, che in questi anni hanno raggiunto le 3.600 unità». Concetti ribaditi dal sindaco Ronchi: «Un’amministrazione della nostre dimensioni - ha chiarito - non è in grado di acquistare un bene rilevante come il castello, che poi dovrebbe anche essere gestito. Con questo piano integrato di intervento, invece, puntiamo ad una crescita demografica moderata e all’intervento dei privati nella zona industriale, da cui ricaveremo gli oneri necessari per incrementare sempre più i servizi a favore della popolazione locale».Fonte: Il Cittadino
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