sabato 4 luglio 2009

I Comuni del basso lodigiano - Livraga


Casa colonica

Livraga è indubbiamente un paese molto antico, come testimonia la desinenza celtica del suo nome che starebbe a significare “piccola stazione “ non si sa gran che della sua esistenza fino ai primordi del nuovo millennio, quando per la prima volta compare citato il nome di Loirago fra i beni donati da un tal Lanterio e dalla moglie Guida alla canonica di Sant’Ambrogio di Milano.Ma è noto che di qui passava la strada che congiungeva “Placentia” e “Mediolanum” attraverso “Laus Pompeia” , e che una stazione di cambio dei cavalli era situata proprio a nord di Livraga, presso Brembio, la “Mutatio Tribus Tabernis” (poi detta Tastaverno), dove si trovava dunque anche un’osteria. In seguito il tracciato della via Romea venne modificato per volontà dei lodigiani della nuova Lodi che, valendosi dei diritti loro concessi dall’imperatore Barbarossa, vollero far confluire sulla loro città tutte le vie di comunicazione che immettevano all’antica. Ordinarono quindi di distruggere il tracciato romano proibendovi il transito e prescrivendo anzi di ridurlo a terreno coltivato. Livraga venne congiunto a Lodi con una nuova strada, passante per San Martino e Ossago, quella che oggi è denominata strada lodigiana. Proseguendo nella storia troviamo nuovamente citato il nome “Luviraga” fra i possedimenti della chiesa laudense, concessi da Federico I ad Alberico,vescovo di Lodi, nel 1164. I vescovi vi esercitarono i diritti feudali e li concessero a loro volta ad altre famiglie: i Vignati, poi Oddone e Bernerio de Cornaiano. Il godimento episcopale venne riconfermato anche da Arrigo VII di Lussemburgo. Nel 1400 il feudo passò in mani diverse, dai Cadamosto, nobile famiglia lodigiana, a Bruzio Visconti, podestà di Lodi, mentre il rettorato della chiesa,dedicata a SS. Bassiano e Martino veniva di mano in mano concesso a membri di illustri famiglie lodigiane. Nel 1600 Livraga ed Orio appartenevano ai Cavazzi di Somaglia, che, alternandosi con i Dati di Cremona, tennero il feudo fino ai primi anni del settecento.Un audace cittadino di Livraga fu Dionigi Nicola Biancardi, emulo del Montgolfier, che legò il suo nome ad una spericolata traversata della Manica con un pallone aerostatico, compiuta nel 1785. Il Biancardi costruì diversi tipi di macchine volanti, ed un aerostato munito di remi, timone ed altri attrezzi per dirigerlo, nonché di paracadute, che fu il primo ad usare, purtroppo tragicamente. Morì infatti il 3 gennaio 1793, annegando nell’Atlantico, che aveva sorvolato per largo tratto sopra Filadelfia. Anche la moglie Sofia Armant diede prova di straordinario coraggio, continuando l’arte del marito e finendo altrettanto tragicamente a Parigi, nel 1819 Livraga ha dato i natali anche ad un’illustre maestro, compositore di canti e musiche ecclesiastiche, Paolo Bonifici, morto nel 1840, ed a Giuseppe Moro, valente medico, che univa allo studio delle scienze quello delle lettere, specie le classiche. Gente coraggiosi e colta i livraghini, che seppero sviluppare anche la produttività della propria terra, mediante l’agricoltura e l’industria casearia. In paese vi furono in passato diversi fiorenti caseifici, con una produzione pregiata soprattutto di burro e di formaggio grana.La parrocchiale nella piazza principale, è dedicata a San Martino Martire. Vi si conserva per singolare privilegio, il corpo di San Gennaro Martire, donato alla comunità di Livraga dal padre gesuita Stefano Rossi nell’anno 1672,dopo aver traslato dal cimitero di Santa Priscilla di Roma.Più antica e più bella è però la chiesa di San Bassiano, lungo la strada lodigiana: è una costruzione del XVI secolo ad una sola navata, con abside poligonale, separata dal resto da un arco affrescato con la SS.Trinità e quattro figure di ecclesiastici. Ai lati si aprono due cappelle, di cui quella di sinistra ha una bella decorazione in stucco , con la statue di San Fermo, San Rocco e San Bassiano. Alle pareti un affresco raffigurante San Bassiano che guarisce un lebbroso e due tele con episodi del martirio di San Giovanni Battista e probabilmente di San Fermo. La Facciata, assai armoniosa, si eleva su due ordini coronati da un timpano; presenta fregi in cotto, quattro nicchie con statue ed al centro una bella bifora in stile rinascimentale.Dagli anni ‘60 Livraga è assai noto nella Bassa per il suo Carnevale; infatti vi si svolge una sfilata di carri allegorici realizzati dal “gruppo di Carnevale livraghino”, è una sfilata di carri allegorici che si snoda per ore e ore e coinvolge in rumorosa allegria tanti visitatori. Con i carri sfila anche la celebre ed ultracentenaria “Banda Vittadini”, fondata nel 1880 con un lascito del proprietario terriero Giovanni Vittadini.

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