giovedì 2 luglio 2009

San Rocco al Porto - Via libera definitivo per il ponte sul Po

Ieri la conferenza dei servizi: il viadotto pronto in 14 mesi, verranno abbattuti tre piloni dalla parte lodigiana.Intanto vengono confermati 16 avvisi di garanzia per il crollo.

Via libera al ponte dalla conferenza dei servizi. Confermate, intanto, le indiscrezioni rispetto ai 16 avvisi di garanzia arrivati ai funzionari Anas che si sono succeduti dal 1995 ad oggi. L’Anas ha fatto sapere di «avere piena fiducia nel lavoro della magistratura. Per quanto ci riguarda - continuano i vertici - proseguiamo nelle verifiche». Ieri, dopo una riunione di 3 ore, presso la prefettura di Piacenza, durante la quale non sono mancati momenti di scontro, si è dato l’ok al nuovo ponte, da realizzare con procedura d’urgenza. «Siamo soddisfatti - commenta il presidente della provincia Pietro Foroni -; i lavori dureranno 14 mesi e partiranno quando il ponte non sarà più sotto sequestro. Per quanto riguarda il manufatto provvisorio, invece, entro 10 giorni saranno esaminate le offerte e in 3 mesi sarà costruito. Tra settembre e ottobre potremo cominciare ad utilizzarlo. Sono soddisfatto per il lavoro che è stato fatto, anche dalla provincia che ha spinto per velocizzare le procedure. Ho apprezzato anche il forte impegno di Anas». Parole di soddisfazione sono arrivate dopo il vertice anche dall’assessore provinciale a viabilità e trasporti Nancy Capezzera: «Sono contenta, tutti hanno dato parere favorevole - commenta -; saranno abbattuti i tre piloni della parte lodigiana: erano troppo danneggiati e saranno ricostruiti con la stessa tipologia architettonica. Quelli nella parte piacentina, molto più numerosi, invece, saranno rinforzati e consolidati. Saranno costruiti altri piloni ai lati di ognuno di questi, a maggior sostegno. La soprintendenza poi dovrà decidere se rivestire i piloni con dei mattoni o altri materiali. La struttura sarà in acciaio, molto leggera, con una pista ciclabile a lato che collegherà Piacenza a San Rocco: un chilometro circa di tracciato, completamente illuminato e videosorvegliato. La manutenzione di quest’ultimo aspetto sarà in capo agli enti locali. Per l’opera serviranno 40 milioni, mentre per il ponte provvisorio ne basteranno 7. Abbiamo chiesto che venissero coinvolte per la struttura provvisoria, ditte locali per limitare il carico di traffico sulle strade e accorciare i tempi di realizzazione. La prossima settimana è previsto un altro incontro con la soprintendenza per definire i dettagli tecnici. Già così però, lo dico come architetto, mi sembra si tratta di un’ottima opera». Il sindaco di San Rocco Giuseppe Ravera, presente insieme a quello di Guardamiglio, si è detto contento: «Hanno firmato tutti - esclama -; ci mancava che non venisse approvata la procedura d’urgenza. Dovremo poi prendere visione del progetto esecutivo, ma ormai è fatta». Alla conferenza dei servizi, ha fatto sapere l’Anas con una nota, «sono stati raccolti i pareri favorevoli degli enti coinvolti, tra i quali le due regioni, le province, i comuni di San Rocco, Guardamiglio e Piacenza, la soprintendenza di Milano e delle province di Parma e Piacenza, Aipo e autorità di bacino. Tutti gli enti hanno manifestato parere positivo con l’accordo che si valutino di concerto, nei prossimi giorni, alcuni aspetti tecnici de tener presente in fase di progetto esecutivo, compresi gli aspetti di restauro conservativo dei manufatti da mantenere, le migliorie estetiche, tra cui la scelta sulle barriere metalliche di sicurezza, le barriere riflettenti e l’impianto di illuminazione del ponte. La soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Milano ha confermato il proprio parere favorevole, espresso già il 29 giugno, alla demolizione del viadotto di adduzione, lato Lodi e alla riedificazione secondo il progetto presentato dall’Anas nei giorni scorsi». Ieri sera, la soprintendente di Milano Silvana Garufi non è risultata raggiungibile telefonicamente, ma sono uscite alcune sue dichiarazioni on line. La dirigente ha detto che oggi si sarebbe dimessa, ammettendo il suo dissenso rispetto alla soluzione adottata per un manufatto del 1906, con oltre 103 anni di storia alle spalle. Il via libero definitivo al ponte, intanto, dovrebbe sbloccare anche le riserve di Auchan rispetto all’avvio dei contratti di solidarietà, scongiurando la prospettiva di mobilità per cento persone.
Fonte: Il Cittadino

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