Si collocherà tra la futura tangenziale est esterna e l’insediamento logistico Number One: 40mila metri quadrati a disposizione.Il comune ha già un progetto condiviso per le piccole imprese.
A Zelo c’è il più grosso insediamento artigianale del Lodigiano, uno tra i più importanti della Lombardia e dell’Italia. Ma presto potrebbero esserci un’appendice anche sulla sponda milanese: il comune di Paullo sta pensando infatti a realizzare un polo per la piccola impresa, concentrato tra la futura tangenziale est esterna e l’insediamento logistico Number One. Sono almeno cinque le imprese che si potrebbero trasferire dal centro del paese (perché voglio espandersi o perché l’attività non è idonea alla collocazione) e si conta di portarne altre in loco. Per loro ci sarebbero circa 40mila metri quadrati edificabili e da destinare a capannoni, su una superficie di 80mila. Per il momento è una proposta, che attende l’autorizzazione del parco agricolo Sud Milano e il sì della Regione sulla revisione dei confini dell’oasi, proprio perché quest’area nascerebbe entro i confini «protetti». «Noi - spiega il sindaco Claudio Mazzola - avevamo un’altra idea: avevamo già identificato l’area produttiva, ma è stata interessata dal tracciato della Tem: in pratica ci passa sopra l’autostrada e l’area è diventata inedificabile. Abbiamo pensato a sfruttare i residuati: sono quelle aree che rimangono inutilizzabili per la realizzazione di manufatti, nel nostro caso viari. Il polo artigianale e industriale sorgerebbe nel territorio intercluso tra tangenziale e centro abitato. In teoria però sono spazi che giacciono nel parco agricolo sud, quindi inedificabili». Non ci sono altri appezzamenti ai quali cambiare destinazione, per cui è nata la proposta per lo sfruttamento dei residuati. «Ovviamente - ribadisce il sindaco - non dipende solo dall’amministrazione. Ma possiamo ben sperare perché esiste una direttiva del parco, approvata qualche mese fa dai sindaci, e dal direttivo. Si dice che entro certi limiti anche quantitativi, è possibile che vengano escluse dai vincoli di inedificabilità del parco appunto aree come quella di Paullo che hanno perso la loro vocazione agricola e il valore ambinetale». Tale direttiva deve essere recepita dalla regione (che ha la competenza sul perimetro del parco), quindi la provincia e il parco dovranno decidere quali aree escludere dai vincoli di inedificabilità. Nel caso del comune guidato da Mazzola le dimensioni dipenderanno dal tracciato della Tem. «Solo quando la Tem avrà un progetto esecutivo - precisa - potremo aver chiaro l’ampiezza. Diamo per scontato che se si dovesse trattare di 10mila metri quadrati di superficie non prenderemo nemmeno in considerazione l’ipotesi. Parliamo di almeno 40mila metri quadrati coperti perché si possa proseguire su questa strada». Non una cosa talmente scontata, viste le varie limitazioni. Fonte: Il Cittadino
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