Per la circolazione la situazione si è normalizzata soltanto a mezzogiorno, per fortuna danni limitati.Esondazione del canale, vanno sott’acqua strade e campo di golf.
L’Addetta, a sei anni dall’ultima esondazione, è uscita ancora dagli argini. Allora erano stati davvero ingenti i danni con l’evacuazione di vari stabili, ieri fortunatamente si è trattato dell’allagamento di taluni tratti di strada e soprattutto del campo da golf di Zoate e della campagna circostante. Dalle 11 alle 12, il fiume ha continuato a tracimare. Poi gli argini hanno retto alla piena. E alle 12 le strade erano finalmente percorribili. C’era chi, con la cinepresa, ha registrato tutto e ha assicurato che l’avrebbe messo su facebook. A tener sotto controllo la situazione l’agente istruttore Gerolamo Bruno della polizia locale di Tribiano, dalle 11.30 pronto a regolare il traffico tra via Montenero e via Piave dove si era formata una pozza profonda mezzo metro appena giù da ponte.Le macchine erano costrette all’attraversamento ma fortunatamente nessuna si è fermata. È stato predisposto un senso unico alternato. «C’era una situazione di vero caos - spiega Silvano Paterlini, volontario di Cittadinanza attiva - perché gli automobilisti attraversano la parte del paese e giù dal ponte si trovavano in un laghetto. Erano colti di sorpresa perché non c’erano segnalazioni finché non è arrivata la polizia locale. La zona era comunque allagata: tra via Montenero e via Piave alla biforcazione c’era mezzo metro d’acqua; e c’era qualche centimetro tra via 24 maggio e piazza Marconi». La situazione non era migliore presso il Golf club di Zoate: dal ponte vecchio si poteva vedere la difficile condizione dei campi; inabissato per esempio il «green» della prima buca. L’Addetta è entrata poi nella campagna all’altezza della cascina Politi, proprio a ridosso dell’Addetta. «C’erano bellissimi pioppi cipressini inzuppati nell’acqua - racconta Paterlini -; l’esondazione dell’Addetta è un fenomeno raro. Nell’ultima, tra il 2002 e il 2003, è intervenuta la protezione civile. Era stato messo anche un sensore di livello: in pratica quando il colatore raggiungeva certi limiti veniva segnalato e con un gioco di chiuse si riportava sotto i livelli di guardia. Io mi chiedo dove sia andato a finire, perché è sparito». In questo caso non c’è stato bisogno dell’intervento della protezione civile. Di tutto si è occupata la polizia locale di Tribiano. Fonte: Il Cittadino
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