Il progetto di intervento prevede la nascita di una Fondazione che gestirà la sua valorizzazione.Il recupero del borgo tra le priorità della nuova giunta.
Sotto l’egida della giunta di centrosinistra targata Gina Greco, l’antico borgo di Viboldone dovrà trovare il suo assetto definitivo. Sia per quanto riguarda l’aspetto urbanistico, con il recupero delle case dei salariati e altri passaggi già disegnati nel piano licenziato dall’ex giunta di Marco Toni, sia per quel che attiene la gestione del futuro patrimonio dato dalla Corte Grande, una volta ristrutturata. A tal riguardo la vecchia amministrazione, in uno dei passaggi conclusivi del proprio mandato, ha portato in consiglio una delibera, licenziata in aula, che guarda proprio al futuro del gioiello che verrà affidato ad un ente senza scopo di lucro. Ovvero una fondazione, dove dovrebbero confluire soggetti pubblici e privati, che per un periodo di minimo 50 anni si dovrà occupare dell’immobile inserito nella cornice rurale sangiulianese, in uno degli angoli più caratteristici di quest’area di hinterland. L’operazione partirà dalla ristrutturazione della fatiscente cascina che sorge nella felice posizione di fronte all’abbazia. Riguardo ai fondi per dare seguito al progetto di sistemazione dell’immobile che sarà di proprietà del comune di San Giuliano, nel documento che nei mesi scorsi ha segnato un nuovo passo del complesso iter, si legge: «Tramite l’interessamento della comunità monastica dell’abbazia di Viboldone, un grande istituto di credito si è dichiarato disponibile a farsi carico a sua esclusiva cura e spese del recupero completo della Corte Grande, quale atto di liberalità a favore del comune di San Giuliano Milanese e nell’interesse dell’abbazia di Viboldone, mediante interventi manutentivi, di consolidamento e adeguamento tecnologico e di ristrutturazione edilizia al fine di destinare il complesso in questione ad usi culturali, didattici, sociali e museali, con relativi servizi di ristorazione e bar, vendita di libri, coerenti con le attività sviluppate nella Corte Grande». Ma spetterà al sindaco aggregare soggetti pubblici e privati per dare vita ad un ente gestore che assicuri continuità a questo importante sviluppo dai risvolti culturali e di valorizzazione del territorio. Il motore continuerà a funzionare grazie ad un lascito dunque, che completa il piano di investimenti diretti ad un bene destinato a trasformarsi in un punto di riferimento per universitari e studiosi, compatibile con l’attività monastica del complesso dove svetta l’abbazia degli Umiliati. Viboldone volterà così pagina, con una fitta serie di passaggi che, dopo anni di dibattito, in breve tempo dovrebbero trovare risvolti concreti. Fonte: Il Cittadino
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