Una pioggia di soldi, e di interventi, per “ammorbidire” l’impatto della centrale attraverso opere e rimborsi di ogni ordine e grado. In linea con la precedente bozza sottoscritta il 4 giugno scorso tra l’allora giunta provinciale Felissari e Sorgenia, la nuova convenzione sulla centrale di Turano e Bertonico ripropone la maggioranza degli accordi già raggiunti a fine primavera, integrandola con ulteriori impegni da parte dell’azienda sul fronte della riduzione dell’inquinamento, della creazione di nuovi posti di lavoro e del maggiore risarcimento economico a favore del Lodigiano. Sul vasto capitolo delle tecnologie anti inquinanti e delle opere di mitigazione ambientale, Sorgenia investirà quasi 26 milioni di euro. Sulle emissioni di ossidi di azoto (abbattute dai 30 milligrammi a metro cubo già autorizzati a 25) verranno spesi 500mila euro annui oltre a 4 milioni, dopo un primo triennio, per adeguare le tecnologie di combustione alle migliori in circolazione: a tale impegno, già previsto nella vecchia bozza, si aggiungerà quello di Sorgenia a valutare ulteriori miglioramenti anche nel triennio successivo. L’altro gas di scarico principale, il monossido di carbonio, verrà abbattuto del 90 per cento con un catalizzatore dal costo di 2 milioni di euro, mentre le emissioni di anidride carbonica verranno sfruttate per alimentare la fornitura di caldo/freddo delle aziende intenzionate a insediarsi sull’area.Circa 4 milioni di euro, inoltre, verranno spesi per il cristallizzatore e gli impianti necessari per ridurre del 70 per cento il prelievo di acqua, con relativo azzeramento di scarichi idrici; mentre ben 10 milioni verranno investiti per la realizzazione tra Bertonico e Brembio di due biodigestori, che raccogliendo le biomasse vegetali e le deiezioni di bovine e suini restituiranno agli agricoltori di Bertonico, Brembio, Camairago, Turano, Secugnago e Castiglione un prodotto “ripulito” dagli eccessi di azoto, e dunque utilissimo per rispettare i rigidi vincoli della direttiva sui nitrati. I controlli e il monitoraggio ambientale saranno affidati all’Arpa, e godranno di due novità: l’istituzione di un tavolo di coordinamento e di controllo e la pubblicazione costantemente aggiornata sul sito Internet della Provincia dei dati sulle emissioni.A lenire la “ferita” sull’area provocata dalla costruzione della centrale, come detto, provvederanno anche altre opere: si tratta, in particolare, di 50 ettari di bosco (di cui 10 subito) da realizzarsi in 10 anni in una zona ancora da identificare (costo 1 milione di euro), di due piste ciclabili tra Bertonico-cascina Colombina e Turano-Melegnanello-Vittadone di Casalpusterlengo (5 chilometri in tutto, 474mila euro di spesa) e della riqualificazione del colatore Valguercia (300mila euro). Nel conto, con somme e finalità ancora da stabilire, Sorgenia garantirà contributi vari per iniziative culturali e sportive, mentre le opere di urbanizzazione dell’area (strade e riqualificazione) costeranno ben 12,5 milioni di euro; sempre a Bertonico e Turano, peraltro, Sorgenia spenderà oltre 375mila euro per la distribuzione alle famiglie di lampade a basso contenuto energetico, l’installazione di impianti fotovoltaici su abitazioni ed edifici pubblici e premi per progetti e tesi di laurea.Sul capitolo dei contributi previsti dalla legge Marzano, Sorgenia sborserà praticamente il doppio rispetto alla bozza Felissari, da 3,72 a 7,3 milioni di euro. Rispettate le ripartizioni previste, Bertonico e Turano si divideranno il 40 per cento della quota, incassando 1,46 milioni ciascuna contro gli 1,68 complessivi previsti nella precedente convenzione. Analoga somma spetterà alla Provincia di Lodi, mentre le cifre a beneficio degli altri sei comuni (calcolate in rapporto all’estensione delle proprie superfici, della loro popolazione e della distanza dalla centrale) prevedono 1 milione e 156mila euro per Casale (contro i 436mila della prima convenzione), 663mila euro per Castiglione (erano 233mila), 375mila euro per Mairago (contro i 196mila della prima bozza), 252mila euro per Terranova (quasi il triplo in più), 251mila euro per Cavenago (contro i 131mila della prima convenzione) e 223mila per Secugnago, cui il vecchio accordo aveva destinato 116mila e rotti euro. Il pagamento avverrà in tre rate, ridiscutibili, con un terzo alla sottoscrizione della convenzione, un 40 per cento all’entrata in funzione “commerciale” dell’impianto e il restante 30 per cento un anno dopo: oltre a ciò, come ricordato dal presidente della Provincia Foroni, i comuni che decideranno di eseguire opere pubbliche facendosi carico dei costi di progettazione ma fatturando i lavori a Sorgenia potranno risparmiare dal 4 al 20 per cento sull’Iva, che verrà scaricata dall’azienda. Nessuna cifra “spendibile”, ma un impegno sulla carta altrettanto forte verrà destinato al capitolo sviluppo dell’area-aspetti occupazionali. A tale proposito, infatti, Sorgenia non solo incentiverà nuovi insediamenti garantendogli bassi costi energetici grazie alla fornitura di “caldo/freddo”, ma continuerà a privilegiare la “lodigianità” sia nell’affidamento dei lavori di realizzazione della centrale alle imprese locali che nelle assunzioni del proprio personale, che a parità di competenze privilegeranno i lavoratori residenti negli otto comuni legati alla convenzione.Fonte: Il Cittadino
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