mercoledì 14 ottobre 2009

San Colombano - L’appello degli ambientalisti in vista della discussione del piano urbanistico «Giù le mani dal centro e dalle colline»


La politica locale si accende sull’urbanistica: mercoledì si riunisce il consiglio comunale per deliberare sulle zone d’esclusione del piano casa della regione Lombardia, e gli ambientalisti chiedono di salvaguardare parco collinare, centro storico e le altre aree già tutelate.Il 15 ottobre è il termine ultimo fissato per i consigli comunali per deliberare le aree in cui non troverà applicazione il piano casa varato dalla regione Lombardia per il rilancio dell’edilizia. Tra le altre misure, sono previste facilitazioni per aumentare le volumetrie e per il recupero a uso abitativo di fabbricati in precedenza destinati ad altro uso.Le associazioni ambientaliste locali, Picchio Verde, Legambiente e Wwf hanno trasmesso nei giorni scorsi al sindaco Gigi Panigada la richiesta di escludere dall’applicabilità della legge «tutte le aree del centro storico , il Plis di San Colombano al Lambro e quelle aree soggette a vincolo di inedificabilità in base a disposizioni di legge o di pianificazione territoriale ed urbanistica».Le associazioni rimarcano nella loro richiesta il fatto che la legge prevede espressamente che siano i consigli comunali a deliberare in tal senso e per questo gli ambientalisti «invitano a mettere in atto tutte le iniziative necessarie per non perdere questa fondamentale occasione di tutela e valorizzazione del vostro e nostro territorio».L’amministrazione comunale scioglierà mercoledì, nel corso di un inusuale consiglio comunale pomeridiano, il dubbio sul recepimento o meno di questa richiesta.Da segnalare che proprio in occasione dell’ultimo consiglio comunale nel mese di settembre, la maggioranza era andata in difficoltà sulla delibera di recepimento della legge regionale per il consumo delle superfici agricole allo stato di fatto, ovvero quelle superfici di fatto agricole indipendentemente da come fossero marcate negli strumenti urbanistici, e sulla maggiorazione del contributo di costruzione.Il sindaco aveva portato in consiglio per l’approvazione la cartografia passata dalla Regione e la proposta di applicare l’aliquota massima del contributo di costruzione al 5 per cento. La norma era entrata in vigore ad aprile, ma San Colombano non l’aveva ancora recepita.Incalzato dal consigliere di minoranza Maurizio Rugginenti sui ritardi d’applicazione, che hanno portato alla cartografia imposta dal Pirellone e all’obbligo dell’aliquota al 5 per cento, e sulla formulazione della delibera, che avrebbe lasciato al comune margini di discrezionalità interpretativa non previsti dalla norma, alla fine il primo cittadino ha proposto il ritiro della delibera.
Azione indispensabile anche per i malumori di diversi consiglieri di maggioranza, palesemente contrari perché non sarebbero stati informati in quei termini della decisione d’assumere.Fonte: Il Cittadino

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