La battaglia contro la piaga dello spaccio di droga nel giardino dell’Omnicomprensivo passerà da un potenziamento delle telecamere, a cui si aggiungeranno rigide regole sulla gestione degli ingressi, con un filtro per gli ospiti che tenteranno di mettere piede negli spazi esterni. «Rispetto ad un problema che non abbiamo mai tenuto nascosto, non c’è nessun nuovo allarme - tiene a chiarire il presidente del liceo Primo Levi, Piervirginio Bagnacani -. Anzi, la situazione negli ultimi tempi è forse migliorata. Senz’altro le nuove misure che saranno intraprese attraverso il fondo stanziato dalla Provincia di Milano ci consentiranno di intervenire sulla prevenzione, evitando bivacchi e cattive frequentazioni dell’area che circonda la scuola, dove ogni giorno si muove una comunità di 2mila persone». Sulla stessa linea il preside dell’Itis Mattei, Giacomo Paiono, che spiega: «Purtroppo la presenza di spacciatori vicino a questo complesso di scuola superiore non è un problema nuovo. A questo punto auspico che l’attività di presidio che è in programma presso l’unico ingresso, che rimarrà aperto dopo l’ora di entrata dei ragazzi, possa produrre buon risultati». Un occhio viene dunque indirizzato al progetto sicurezza varato per sventare le vecchie abitudini di personaggi che poco c’entrano con il mondo della scuola. Con un investimento finanziato di 500mila euro messo a disposizione da Palazzo Isimbardi verranno dunque realizzate le migliorie in agenda. È prevista l’apertura nell’orario mattutino di punta di due dei tre ingressi, rispettivamente quello di via Europa e quello principale di via Martiri di Cefalonia. Quest’ultimo, con tanto di guardiola presidiata, sarà poi l’unico accesso che rimarrà a disposizione di visitatori ed insegnanti dopo l’inizio delle lezioni. Intanto, come già annunciato, è stato chiuso il bar che secondo i dirigenti scolastici rappresentava un luogo di bivacco per i ragazzi, con una serie di rischi legati al fatto che vi potevano accedere anche gli esterni. Inoltre, sul viavai del giardino saranno puntate nuove telecamere, che potenzieranno il sistema di videocontrollo già esistente. L’anno scorso intervenne anche l’unità cinofila, con cani addestrati che sono entrati in alcune aule per fiutare l’eventuale presenza di sostanze stupefacenti. Riguardo alla collaborazione in corso con le forze dell’ordine, il professor Bagnacani ricorda: «Non serve certo un pattugliamento costante, bensì può essere molto utile che magari quando c’è qualche auto dei carabinieri nella zona, questa passi anche nell’area della scuola, al fine di creare un deterrente che di per s’è potrebbe allontanare eventuali malintenzionati». A distanza di alcuni anni dalla raccolta firme diretta alla Provincia, che aveva visto genitori e ragazzi alleati in un corale appello per chiedere più sicurezza all’Omnicomprensivo, le attesissime risposte stanno arrivando.Fonte: Il Cittadino
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