mercoledì 21 ottobre 2009

San Donato - Metanopoli, l’Eni si occuperà del parco. Si ipotizza anche che l’area verde, da sempre fiore all’occhiello della città, possa essere intitolata ad Enrico Mattei. Accordo in vista tra comune e azienda: investimenti dal 2010.


Eni servizi si mostra pronta ad accollarsi i costi per il rilancio del parco che correda la piscina e gli altri impianti del Centro sportivo Metanopoli. Il colosso petrolifero che ha avuto in mano per cinquant’anni le redini del patrimonio che in passato ha vissuto tempi d’oro, calcato da atleti di fama mondiale, ha reso nota la propria disponibilità in una comunicazione ufficiale indirizzata al sindaco Mario Dompé. E nel consiglio comunale che si è tenuto la settimana scorsa, il vertice del comune ha letto in aula la missiva datata 8 ottobre. «Siamo disponibili - scrive il rappresentante dell’azienda -, concordando con il dottor Russo (amministratore delegato di Eni servizi), a prendere in considerazione la sua proposta relativa agli interventi di ripristino del parco di San Donato, da inserire nel nostro piano 2010». L’iniziativa, in caso decollasse, dovrebbe confluire nell’accordo di programma tra l’azienda e l’ente locale, dove si parla in via ufficiale di «nuovi insediamenti Eni». Un passaggio, quest’ultimo, che potrebbe preannunciare la realizzazione di altri palazzi uffici, sebbene a tal riguardo non siano state ancora rese pubbliche altre notizie. Inoltre il marchio di fama mondiale che ha iniziato la sua ascesa sul territorio di San Donato, con l’occasione lancia anche la proposta di intitolare l’area verde “Parco Eni - Enrico Mattei”. Il progetto posto sul tappeto, fa parte di un piano di più vasta portata, come si legge nella parte conclusiva del documento, in cui viene citato l’obiettivo di «rendere effettive le opportunità che individueremo per uno sviluppo autonomo e sostenibile del territorio, in connessione con la presenza di una impresa energetica internazionale». In prima istanza tra i consiglieri che hanno resistito sino a tarda ora sui banchi della politica non è mancato qualche segnale di dissenso riguardo all’idea di dedicare all’azienda e al suo primo presidente la cornice verde che da oltre 10 anni è di proprietà del comune. Ma dopo due anni di rovente confronto, in una fase in cui il comune ha ripreso in mano le redini della gestione, con la fuoriuscita di Gism che rimane in attesa dell’esito del giudizio arbitrale, guardando al futuro del centro, paiono aprirsi nuovi spiragli. L’ipotesi, che rientra in una complessa cornice di accordi riguardanti anche il piano di mobilità per i lavoratori, potrebbe sgravare il comune e il futuro eventuale nuovo gestore, che si troverebbe ad investire solo per il rilancio degli impianti.Fonte: Il Cittadino

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