Rivoluzione in vista per i rifiuti del Sudmilano, nell’ex discarica di Vizzolo potrebbe sorgere un impianto di compostaggio. La notizia è arrivata dal presidente di Mea Graziano Musella e ha trovato conferma nelle parole di Luciana Tonarelli, assessore all’ambiente di Vizzolo. «Stiamo studiando - ha spiegato Tonarelli - la realizzazione di un piccolo impianto all’interno della discarica di Vizzolo, che avrebbe il compito di ricavare energia elettrica dal biogas estratto dalla frazione umida dei rifiuti, in primis per continuare ad alimentare l’ospedale Predabissi. Così facendo, poi, sarebbe possibile produrre ulteriore calore per altre finalità e proseguire nel contempo la positiva esperienza della raccolta differenziata». Il compost prodotto da questo processo, che avverrà in box chiusi con un procedimento tecnico di fermentazione a tecnologia tedesca e assolutamente inodore, servirebbe come materiale di copertura per la discarica di Vizzolo, dove esiste già un impianto di produzione energetica da biogas in via di esaurimento. «Stiamo parlando - ha chiarito Tonarelli - di un’area isolata dal centro abitato, a ridosso della Tav e della futura tangenziale est-esterna». Sui tempi dell’operazione, comunque, l’assessore di Vizzolo ha mantenuto molta cautela: «Si tratta - ha precisato - di un progetto in itinere, di cui stiamo ancora discutendo a livello provinciale e con gli enti interessati». In realtà, nel Sudmilano è già da diversi anni che si parla di interventi di questo tipo. Nel 1999 è nata infatti Publicompost che, partecipata da diverse società del territorio, si è posta come scopo sociale la realizzazione di un impianto di compostaggio per la lavorazione di rifiuti organici. Secondo quanto previsto ancora a novembre 2004, l’impianto sarebbe sorto nella frazione sangiulianese di Pedriano e avrebbe avuto il compito di raccogliere 90.000 tonnellate di rifiuti l’anno, di cui il 60 per cento in secco e il restante 40 per cento in umido. Ma sinora alle parole non sono mai seguiti i fatti, come ha confermato il presidente di Mea Musella, società che detiene una quota rilevante di Publicompost. «Se la soluzione di Vizzolo non dovesse andare in porto - ha ribadito Musella -, a fine anno ci vedremmo costretti a mettere Publicompost in liquidazione. Perché si tratta di una società “fantasma”, che in tutti questi anni ha portato solo perdite». Oltre che a Melegnano, Mea cura la raccolta dei rifiuti anche a Vizzolo, per cui si troverebbe in prima linea nell’eventuale operazione. «Il proposito, infatti - ha ripreso Tonarelli -, è di coinvolgere nel progetto i comuni del Sudmilano, a partire da quelli presenti in Publicompost. Pensiamo ovviamente a Melegnano, ma anche a San Giuliano, San Donato, Dresano, Cerro e San Zenone». Attualmente i rifiuti di Vizzolo e Melegnano finiscono all’impianto di trattamento Eal di Terranova dei Passerini nel Lodigiano. «Anche perchè - ha dichiarato Tonarelli - i costi per lo smaltimento dei rifiuti continuano a crescere, per cui un impianto nel Sudmilano porterebbe un notevole risparmio economico sul trasporto e sullo smaltimento per tutti i comuni dell’area. Ma non dobbiamo neppure dimenticare - ha concluso l’assessore di Vizzolo - la valenza ambientale di una produzione energetica ad emissioni zero che utilizza come materia prima i rifiuti organici prodotti nelle nostre abitazioni, come del resto avviene già in moltissimi paesi europei».Fonte: Il Cittadino
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