domenica 15 novembre 2009

Fao, sciopero della fame contro la fame


Ventiquattro ore di digiuno e una notte “all’addiaccio” per «sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’insicurezza alimentare». Il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, stringe la cinghia in vista del vertice che si aprirà lunedì. Oltre un miliardo di affamati nel mondo, ogni sei secondi un bambino che muore per fame. E tante promesse che restano tali. Diouf la scorsa notte ha dormito all’ingresso del palazzo della Fao a Roma su un materasso di gommapiuma «per spronare i governi a fare di più per contrastare la fame nel mondo» ed ha lanciato un appello «a tutti gli uomini di buona volontà ad aderire allo sciopero della fame» - malgrado dall’Avvenire i vescovi abbiano fatto notare la stonatura: contro la fame non si sciopera, si agisce. Ed è quello che rischia di non accadere al summit Fao.“Summit Fao a rischio flop. Tanto rumore per nulla?”, ha titolato l’Avvenire, notando che non c’è nel «documento del vertice nessun accenno ai 44 miliardi di dollari annui per l’agricoltura nè a una tabella di marcia per lo sradicamento della fame». Dà da pensare anche la lista dei presenti: salvo ripensamenti dell’ultimora mancano proprio i capi di Stato e di governo dei Paesi ricchi, quelli che, in sostanza, dovrebbero mostrare il loro impegno e la loro generosità per finanziare, se non proprio la cifra di 44 miliardi di dollari (cioè gli aiuti necessari al sostegno dei piccoli agricoltori nei Paesi poveri, cifra irrisoria rispetto ai 1.340 miliardi dollari spesi ogni anno nella corsa agli armamenti o al fiume di denaro iniettato in tempo record nel 2008-2009 per risanare il settore finanziario mondiale), almeno i 20 miliardi di dollari sulla sicurezza alimentare già promessi lo scorso luglio dal G8 dell’Aquila e rimasti sulla carta.Nella giornata inaugurale ci sarà dunque Benedetto XVI e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Ma diserteranno il summit Obama e Nicolas Sarkozy, Angela Merkel e Gordon Brown. A rappresentare al massimo livello il G8, ci sarà solo Silvio Berlusconi in qualità di padrone di casa per le 60 delegazioni attese da tutto il mondo, Gheddafi compreso. Ma la sua tradizionale tenda beduina stavolta dovrebbe essere piantata in una residenza libica e non più a villa Doria Pamphili, come quando venne in visita in Italia lo scorso giugno.Fonte: L'Unità.it

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...