All’inizio una colonna di fumo grigio ha cambiato il collore del cielo e poi le fiamme si sono divorate ogni cosa all’interno della ditta Metrica, una delle più importanti società del Sudmilano nel settore della misurazione elettronica, che ieri è stat quasi completamente distrutta da un violento rogo. L’origine dell’incendio, per il quale sono stati impiegati tutta la notte un centinaio di vigili del fuoco, è tuttora sconosciuta. La scintilla, non ci sono però ancora conferme su questo aspetto, è scattata poco dopo le 19, probabilmente dal tetto per poi propagarsi ai magazzini dove sono contenuti strumenti di misurazione meccanica in legno e plastica e utensileria. L’azienda era chiusa e non ci sono stati feriti. Le esalazioni si sono concentrate nella zona industriale, abbastanza lontana da insediamenti civili, ma come richiede la procedura sono intervenuti gli specialisti dell’unità nucleare biologico chimica, che ha escluso ogni rischio per la salute. Il tutto sotto gli occhi dei dipendenti e dei responsabili della spa. «Non è il momento ora mi capisca» replica gentile, ma provato, al giornalista uno dei referenti dell’azienda. Al di fuori dei cancelli, insieme a lui, ci sono tanti altri, più di una decina di lavoratori, su una trentina di quelli impiegati nello stabilimento di via Grandi, chi in magazzino chi negli uffici a fianco. Un’ampia struttura che si scorge dalla tangenziale, spettatori impotenti della loro azienda che brucia, del viavai dei vigili del fuoco e di quel maledetto fumo che continua a infestare l’aria. «Non sappiamo cosa faremo domani» racconta uno di loro. Nessuno sa veramente cosa sia successo. Dell’incendio si è accorto il portinaio, che abita nella casa che sta di fianco al magazzino. Ha lanciato subito l’allarme. Altri due dipendenti sulla tangenziale hanno visto il fuoco e hanno chiamato i colleghi e il 115. In un attimo sono arrivati la Croce Rossa e i carabinieri di San Donato, oltre ad una pattuglia della polizia stradale di Milano. I pompieri sono partiti da tutti i distaccamenti di Milano e a supporto da quelli regionali più vicini. Hanno placato a fatica l’irruenza delle fiamme intorno alle 23. Poi le hanno tenute sotto controllo per ore.
Metrica, rogo spento dopo un giorno
È durato una notte e un giorno l’incendio in via Grandi al magazzino della società Metrica. Le tenaglie dei mezzi meccanici e le ruspe hanno cominciato a rimuovere quel che è rimasto di misuratori elettronici, bolle, metri e altre attrezzature di precisione, ridotti in una poltiglia informe che verrà smaltita con procedure idonee.Non è ancora possibile fare un bilancio dei danni gravissimi e ingenti, visto che tutto è andato distrutto all’interno di questa società per azioni tra le più importanti del Sudmilano: sono rimaste in piedi le sole pareti esterne e la torre degli uffici è stata risparmiata dalle fiamme. La violenza del fuoco ha cancellato il soffitto e gli interni della struttura, rendendo difficile stabilire con certezza le cause del rogo e ci vorrà sicuramente del tempo per poter capire l’origine della scintilla fatale che forse è scaturita dal tetto con coperture in plexiglas.Si esclude comunque il dolo e ogni rischio per la salute dovuto ai fumi che hanno colorato di grigio il cielo di San Donato per 24 ore. Proprio ieri sono stati molti gli abitanti del circondario tra San Giuliano e San Donato a lamentarsi per le puzze, tra loro qualcuno ha chiamato il 112 con gli operatori che hanno spiegato l’accaduto e tranquillizzato i cittadini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, mentre il comandante maggiore Giuliano Gerbo ha mantenuto i contatti con la prefettura e la questura.Le operazioni di smassamento sono iniziate ieri nel tardo pomeriggio e si sono prolungate fino a alla notte. Ieri, in mattinata, le fiamme non erano ancora completamente domate. I vigili del fuoco le hanno raffreddate con più di cento uomini in questi giorni in attesa che arrivassero le ruspe. In questi casi il solo modo per spegnere definitivamente i focolai è lo smassamento, perché le fiamme continuano a covare da sotto. Sono arrivati decine di mezzi, tra autobotti e autogru, oltre agli specialisti Nbc (Nucleare biologico chimico). E così è stato fatto. Spettatori inermi i dipendenti dell’azienda, che ieri si sono presentati comunque al lavoro, incontrando gli amministratori della società nella torretta uffici. Era necessario anche informare il personale sul loro futuro, vista la condizione di impraticabilità dei magazzini. Domani per loro sarà giorno di riposo, poi si vedrà. Già giovedì in molti sono accorsi, fuori dai cancelli della loro ditta. Due passando in macchina avevano visto il fumo denso sprigionarsi dal tetto, mentre percorrevano la tangenziale. La Metrica però era chiusa e hanno pensato subito al peggio. Ma l’allarme è stato dato dal portinaio, che abita in una guardiola proprio vicino all’ingresso, e poco dopo le 19 ha chiesto aiuto. Il rogo è uno dei più importanti avvenuto in un’azienda dell’hinterland, se si esclude il maxi rogo al tritovagliatore di Bustighera con una settimana di fiamme e la gente asserragliata in casa per proteggersi dai miasmi. Sempre a San Donato, poco tempo fa, è andato invece a fuoco uno stabilimento abbandonato.
Dopo l’incendio, ecco le polemiche: «Serve la caserma»
Dopo le fiamme, divampano le polemiche. Il rogo alla Metrica riporta alla ribalta una richiesta di vecchia data del Sudmilano, rimasta finora inascoltata. La ricorda Enrico Lupini, vicesindaco di Melegnano: «Una caserma dei pompieri è sempre più indispensabile». L’incendio scoppiato nell’azienda sandonatese ha impegnato decine di mezzi dei vigili del fuoco, che si sono precipitati a San Donato dall’intero territorio. «Ma non dal Sudmilano - sottolinea Lupini -, che non dispone appunto di una caserma». Torna quindi di stretta attualità la realizzazione di una struttura nella zona. «Non è possibile - tuona Lupini - che in caso di incendio nell’area compresa tra San Donato, San Giuliano, Melegnano e le zone immediatamente limitrofe i pompieri debbano arrivare dalla caserma milanese di piazzale Cuoco o da quella di Lodi. Eppure, il Sudmilano conta complessivamente poco meno di 100mila abitanti, con la presenza di decine di complessi di carattere industriale, artigianale e commerciale». Qualche settimana fa Luca Squeri, assessore provinciale al bilancio e al patrimonio, ha annunciato per i prossimi tre anni lo stanziamento di 3 milioni di euro per la realizzazione della caserma dei pompieri a Melegnano. Lupini invita a fare in fretta: «Il territorio non può più attendere». Fonte: Il Cittadino
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