«Un disastro ambientale senza precedenti per l'ecosistema del fiume Lambro che ne pagherà a lungo le conseguenze».
Non usano mezzi termini i volontari di Legambiente che da stamane lavorano per frenare l'onda di petrolio, riversatasi nel fiume che attraversa la Brianza e che rischia di raggiungere il Po. Almeno 600mila i metri cubi di sostanza inquinante, fuoriuscita dai depositi della ex-raffineria Lombarda Petroli di Villasanta, che si sono riversati in acqua.Si tratta di uno «dei più gravi disastri ambientali verificatisi di recente in Lombardia, che potrebbe avere conseguenze di lungo periodo, considerata anche la messa fuori servizio del grande depuratore di Monza San Rocco, che tratta le acque fognarie di oltre mezzo milione di brianzoli», spiegano i volontari. «Qualunque ne sia la causa, accidentale o dolosa - sottolinea Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente- questa nuova catastrofe torna a mettere in luce l'insufficienza della prevenzione dei rischi industriali».Ancora troppo presto per quantificare il danno ambientale: al momento manca una cifra ufficiale sulla quantità di petrolio riversata nel fiume, ma l'impatto 'visivò è ben visibile: numerose le carcasse di anatre e germani che affiorano dall'acqua.Gli agenti della Polizia provinciale, presenti insieme alla protezione civile, alla polizia locale e all'Arpa, hanno tratto in salvo tre germani che sono stati trasportati all'oasi Wwf di Vanzago. «Le priorità - spiega l'assessore alla Polizia Provinciale della Provincia di Milano, Stefano Bolognini - sono arginare i danni e proseguire nella bonifica della zona». Intanto, però, è caccia anche ai responsabili di quanto accaduto. «Si accertino al più presto le responsabilità del grave disastro ecologico del fiume Lambro» è la richiesta della Lipu-BirdLife Italia.Da Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi, consiglieri regionali del Pd arriva la richiesta di «Mettere subito in sicurezza il depuratore di San Rocco a Monza, andato letteralmente in tilt a causa dello sversamento doloso di migliaia di metri cubi di gasolio e petrolio e arginare il disastro».Fonte: L'Unità.it
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