martedì 23 febbraio 2010

San Donato - Metanopoli, il Pdl “chiama” il sindaco - In primo piano anche il caso dell’ex dipendente Gism: «Il primo cittadino si era preso un impegno» - «Sul centro sportivo non si vedono prospettive di rilancio»

«Nei giorni scorsi è emerso che la gestione diretta del centro sportivo Metanopoli nel 2010 costerà un milione di euro, a cui si aggiunge l’alea (indica il rischio inerente ad ogni operazione negoziale, ndr) legata all’esito dell’arbitrato in corso tra comune e Gism: chiederò che il Pdl solleciti un confronto con il sindaco». Il componente del direttivo del Pdl, nonché assessore provinciale al bilancio, Luca Squeri, in questa pagina in cui i numeri alla vigilia della discussione sul bilancio sono protagonisti, torna a puntare l’attenzione sulle strategie intraprese dall’esecutivo Dompè riguardo il principale punto di riferimento per lo sport e il tempo libero della città. Alla vigilia di una riunione interna in programma per ieri sera, in cui lo spinoso argomento potrebbe essere passato al vaglio dei portabandiera di centrodestra, l’ex coordinatore ieri ha sottolineato: «Il nostro ex assessore allo sport Alessandro Fava ancor prima che potesse affrontare questo delicato passaggio, è stato allontanato dalla giunta. Inoltre, rispetto alle scelte maturate dal sindaco come Forza Italia, avevamo chiesto la possibilità di attuare il principio di sussidiarietà senza oneri per il comune, mentre si è visto un copione diverso. Oggi prendiamo atto che di interventi concreti non se ne vedono, di prospettive di rilancio non se sente più parlare, nel frattempo i costi sono lievitati, in quanto la convenzione con Gesti Sport prevede che il comune si accolli le spese riguardo la manutenzione del verde, nonché le spese per la fornitura di acqua, energia elettrica e termica». E in tema di centro sportivo, torna a galla anche il caso irrisolto dell’unica dipendente incinta rimasta in capo a Gism, che da quattro mesi non percepisce l’indennità di maternità, a cui Gesti Sport non ha formulato alcuna offerta del lavoro, come è avvenuto invece per gli altri suoi dieci colleghi. «Con questo atteggiamento di discriminazione utilizzato nei confronti di un’impiegata - conclude Squeri -, il sindaco è venuto meno ad un suo impegno verbalizzato in consiglio comunale, che era stato rivolto a tutti gli undici dipendenti ex Gism. Gli altri infatti hanno avuto un’offerta di lavoro, lei no in quanto incinta. Un atteggiamento del genere contrasta pienamente con i principi del Pdl, pertanto spero che il partito intervenga e che i consiglieri esercitino un loro potere di indirizzo e controllo». Ecco i temi che saranno posti sul tappeto di una serie di verifiche politiche, già peraltro sollecitate con altre argomentazioni nei giorni scorsi dai due coordinatori in carica, Vincenzo Stochino e Alessandro Fava.Fonte: Il Cittadino

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