mercoledì 17 febbraio 2010

San Rocco al Porto - San Rocco, lodigiani delusi: no al doppio senso di marcia


Si profilano mesi di attesa per gli automobilisti che aspettano una viabilità alternativa a quella a senso unico sul ponte provvisorio lato Piacenza. «Aprire tutti i rubinetti e consentire il vai e vieni nel doppio senso darebbe sfogo a un carico di traffico che non è al momento possibile prevedere - spiega l’assessore alla viabilità di Piacenza Pierangelo Carbone - con la necessità di studiare a tavolino un nuovo piano di intervento nei casi di emergenza». Già perché è con un sistema oleato frutto di cinque mesi di confronti fra istituzioni locali, Anas e il comitato di sicurezza della città emiliana, che devono fare i conti le belle speranze dei tanti lodigiani ogni giorno in transito sul nuovo collegamento viabilistico. All’altezza della testa di ponte, lungo i 300 metri che poggiano sull’argine maestro da ambo i lati del fiume Po, i soccorsi hanno imposto la sacrosanta necessità di una corsia riservata per “volare” in caso di incidente e non v’è storia, i tre metri liberi dei sei di carreggiata non bastano ad accogliere il senso alternato di marcia. «L’unica soluzione potrebbe essere quella di prevedere procedure dinamiche del tipo usate in autostrada o anche sulla circolazione stradale in caso di incidente - prosegue Carbone -, con pattuglie pronte a dirottare il traffico fuori del tragitto al verificarsi di una situazione di pronto intervento». Un cambio però non così ovvio, se il sistema in vigore ha dato fino ad oggi ottima prova e sul tappeto ci sono almeno altre tre variabili. «In questi giorni è in corso il cantiere di ricostruzione dei piloni del ponte crollato e i camion che vanno avanti e indietro trovano funzionale la viabilità così com’è - spiega l’assessore piacentino -: contemporaneamente, fra via Dante e via Diete di Roncaglia si stanno svolgendo i lavori del cavalcaferrovia che hanno determinato la chiusura del passaggio a livello e anche se meno impattanti determinano come ovvio il transito di ulteriori automezzi». Ma non è finita qui: la consegna del ponte definitivo entro il 18 dicembre promessa da Anas obbliga a un rispetto del cronoprogramma che la viabilità alternativa non può in alcun modo intralciare, senza contare poi il rischio code in agguato. «Arrivati sull’argine piacentino il ponte assicura la circolazione di mano destra che significa non dover dare la precedenza a nessuno - esemplifica Carbone -, cambiare meccanismo, introducendolo antiorario, richiederebbe invece una regolazione con precedenze e il pericolo di accodamenti per i veicoli provenienti da San Rocco». Eventualità che Anas stessa ha preteso fosse scongiurata per evitare i micro tamponamenti da “stop and go” e che appare l’ennesima strettoia al doppio senso sperato. Proprio nessun spiraglio allora? Nel complicato gioco di incastri è Carbone stesso a concederlo: «Acquisite le proiezioni Anas delle fasi costruttive per i prossimi tre mesi e calcolati il flusso dei camion e i percorsi alternativi, certamente si proverà a trovare insieme una soluzione meno vincolante». Fonte: Il Cittadino

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