DOHA - Dall'Equatore al Polo Nord, il rischio che nei prossimi 30-50 anni possano estinguersi intere specie di animali, è sempre più visibile. Nella capitale del Qatar s'è appena concluso un meeting del Cites - la Conferenza sulle specie animali minacciate dal commercio internazionale - nel corso del quale si sono adottati provvedimenti che, da una parte, hanno bloccato - ad esempio - la richiesta del governo della Tanzania di riprendere il commercio dell'avorio e, dunque, dello sterminio degli elefanti ma, dall'altra, non hanno deciso la stessa cosa per gli orsi bianchi che vivono sui pack polari, i quali invece potranno essere ancora cacciati. A proporre la fine del loro sterminio, peraltro già minacciato soprattutto dai cambiamenti climatici, erano stati gli Usa, ma il Canada s'è opposto. S'è votato ed è passata la linea "dura".
La misura del rischio. Stando ai dati della "lista rossa" dell'IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) l'orso polare è considerato globalmente "vulnerabile" (cioè il 3° livello di minaccia su 5). La popolazione complessiva è di 20-25.000 individui, ma si prevede che nei prossimi 40-50 anni ci sarà un crollo tra il 30 e il 50%. All'origine c'è essenzialmente la costante riduzione della calotta polare, che si prevede possa scomparire nei prossimi 100 anni. Gli argomenti in difesa degli orsi bianchi durante la conferenza di Doha si fondavano sul fatto che, se è vero che la caccia, di per sé, non è la causa principale della loro possibile estinzione, la scelta di non abolirla, di sicuro non aiuterà la loro conservazione. C'è poi anche l'inquinamento a minacciare questa specie che, essendo alla sommità della catena alimentare, mostra da tempo i segni dell'accumulo dei fattori inquinanti. Non basta. Lo scioglimento dei ghiacci sta di fatto riaprendo rotte commerciali navigabili nel Nord, che potranno avere effetti disastrosi sulla vita degli orsi, distruggendo ancora di più la calotta di ghiaccio, dove gli animali si muovono. Tutto questo sta oltre tutto aumentando le occasioni di incontro dell'uomo con gli orsi, obbligati a trascorrere più tempo sulla terraferma.
La misura del rischio. Stando ai dati della "lista rossa" dell'IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) l'orso polare è considerato globalmente "vulnerabile" (cioè il 3° livello di minaccia su 5). La popolazione complessiva è di 20-25.000 individui, ma si prevede che nei prossimi 40-50 anni ci sarà un crollo tra il 30 e il 50%. All'origine c'è essenzialmente la costante riduzione della calotta polare, che si prevede possa scomparire nei prossimi 100 anni. Gli argomenti in difesa degli orsi bianchi durante la conferenza di Doha si fondavano sul fatto che, se è vero che la caccia, di per sé, non è la causa principale della loro possibile estinzione, la scelta di non abolirla, di sicuro non aiuterà la loro conservazione. C'è poi anche l'inquinamento a minacciare questa specie che, essendo alla sommità della catena alimentare, mostra da tempo i segni dell'accumulo dei fattori inquinanti. Non basta. Lo scioglimento dei ghiacci sta di fatto riaprendo rotte commerciali navigabili nel Nord, che potranno avere effetti disastrosi sulla vita degli orsi, distruggendo ancora di più la calotta di ghiaccio, dove gli animali si muovono. Tutto questo sta oltre tutto aumentando le occasioni di incontro dell'uomo con gli orsi, obbligati a trascorrere più tempo sulla terraferma.
Dove si caccia. La caccia interessa soprattutto quelle aree - come il Quebec - dove non ci sono censimenti affidabili della specie e non c'è certezza che l'abbattimento degli animali sia sostenibile. Cacciano essenzialmente le popolazioni indigene del Nord del mondo, per pura sussistenza: si usa la carne dell'orso, la pelliccia per fare scarpe, copricapi e pantaloni. Esiste però anche - e soprattutto in Canada - una caccia "sportiva" , che in teoria dovrebbe rispettare delle quote assegnate alle popolazioni indigene, ma sulla quale si nutrono seri dubbi per quanto riguarda i controlli. Il business, del resto, frutta parecchi quattrini.
I numeri dell'orso. L'orso bianco è l'animale carnivoro più grande del mondo. Un maschio adulto può pesare da 400 a 600 chili, ma ci sono esemplari che ne pesano anche 800. Se si alzano sulle zampe posteriori arrivano ad un'altezza di 2 metri e 40 - 2 metri e 60. Non vive in branco, ma in condizione isolata non appena acquista indipendenza. Si nutro prevalentemente di foche. La femmina adulta si riproduce ogni 3 anni.
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