Ancora atti osceni nei confronti di una donna davanti il sottopassaggio ferroviario per la Lever, e ora la zona comincia davvero a fare paura. Il maniaco, però, è già stato individuato: è l’egiziano E.D.M., 33 anni, che a fine maggio si era già reso responsabile di un analogo reato nei confronti di un’altra giovane donna casalina. Per lui è scattata nuovamente la denuncia a piede libero. Lo scorso 10 luglio, nei pressi del sottopassaggio ferroviario della Lever, in fondo a via Crema, l’uomo ha atteso il passaggio di una donna e si è denudato, compiendo atti osceni. La donna, spaventata, si è recata in caserma a Casale, e i militari hanno immediatamente collegato l’episodio a quello avvenuto, nello stesso luogo, il 19 maggio scorso. Così hanno mostrato alla donna un fascicolo fotografico che fra i ritratti conteneva anche la foto di E.D.M, subito riconosciuto dalla vittima.L’uomo è domiciliato a Casale e lavora regolarmente in zona come operaio. Prima di questi due episodi, non aveva precedenti di alcun genere. E se il fatto in sé, aldilà dell’indiscutibile spavento procurato alle vittime, non genera allarme sociale, tuttavia a Casale cresce la paura per il sottopassaggio Lever e le aree circostanti, sempre più terra di nessuno nelle chiacchiere da bar. Il tunnel pedonale sotterraneo, del resto, è lungo e stretto, poche decine di metri di cemento che collegano la città all’area industriale della Lever. Il passaggio in gruppo di operai e impiegati, una volta abbastanza abituale, nel tempo si è diradato sempre più, e oggi di fatto sono pochi i lavoratori della zona che lo utilizzano, e spesso anche loro soli, alla spicciolata. E passare soli da quel tunnel di cemento comporta sempre una specie di tuffo al cuore, sarà per l’effetto claustrofobico, quell’essere presi in trappola che si prova quando si è proprio al centro del cunicolo, lontani da un’uscita come da un’altra. Tutt’intorno, poi, non è tanto meglio: dal lato dove si raggiunge la città, lungo via Crema, si ha il grande cantiere poco frequentato e a lungo deserto dell’ex Peveralli. Sull’altro lato della strada c’è il parcheggio della stazione, ma nel punto più lontano dalla struttura, quasi sempre vuoto se non all’arrivo dei convogli pendolari della sera. Se poi si sbuca nell’area industriale, l’uscita è sui campi e poi nella stradina sterrata che corre a fianco del campo recintato della centralina Enel, l’area dismessa dove giusto un anno fa fu trovato un dormitorio di stranieri. Per lunghi tratti della giornata, la presenza più probabile dentro e intorno al sottopassaggio è dunque solo quella di qualche extracomunitario. Ed episodi come gli atti osceni di questi giorni contribuiscono a peggiorare la fama di una delle zone più abbandonate della città. Fonte: Il Cittadino
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