Il comune rinasce dal recupero delle cascine. Nessuna nuova costruzione (o pochissime), ma una piena riqualificazione di sei case coloniche che si stagliano tra Merlino e le frazioni: ospiteranno appartamenti, ma conservando le caratteristiche salienti della corte lombarda, alla fine traghettando la crescita demografica del comune nei prossimi dieci anni. I nuovi abitanti, puramente teorici, saranno 600 in aggiunti ai 1700 attuali. I principi alla base del nuovo piano di governo del territorio di Merlino, adottato mercoledì sera in consiglio comunale, sono stati illustrati dal sindaco Giovanni Fazzi. Il procedimento era iniziato nel dicembre del 2007 con l’affidamento dell’incarico per la redazione del piano a gennaio del 2008. Iter completato con l’attivazione della Valutazione Ambientale Strategica. «Nell’impianto di programmazione dello sviluppo territoriale - ha spiegato il sindaco Giovanni Fazzi - dobbiamo tenere conto della Tangenziale Est Esterna e del prolungamento della linea della metropolitana fino a Paullo. Opere che, se da un lato porteranno una maggiore congestione dell’area e, purtroppo, un ipotizzabile aumento dell’inquinamento, dall’altro renderanno Merlino maggiormente accessibile velocizzando i collegamenti con i capoluoghi di provincia limitrofi e con l’area metropolitana milanese. Con il nuovo strumento urbanistico, più qualitativo che quantitativo, miriamo a minimizzazione il consumo di suolo, a valorizzare il paesaggio agricolo e a tutelare l’ambiente». L’amministrazione aveva già aderito alla proposta provinciale per limitare le nuove aree di espansione. Scelta percorribile grazie anche all’esistente patrimonio edilizio sottoutilizzato e ai vuoti e interstizi urbani esistenti. «Mi riferisco - spiega il sindaco - in particolare alle numerose cascine, sede fino a qualche decennio fa, di attività agricole (tre a Merlino, due a Vaiano, una a Marzano) che sono state progressivamente abbandonate e dismesse. Proprio le cascine, che sono la testimonianza della storia di Merlino, di una comunità prevalentemente agricola, possono essere riutilizzate per la localizzazione di nuove funzioni, in particolare per soddisfare la domanda insediativa». Così facendo, oltre al recupero e alla riqualificazione di edifici oggi abbandonati e degradati, si potrà economizzare anche sulle espansioni delle reti tecnologiche (acqua, gas, eccetera) che le nuove urbanizzazioni richiedono, garantendo una crescita demografica che non snaturi le dimensioni e gli equilibri attuali del paese. Sono previsti solo due ambiti di trasformazione, destinati alla crescita urbana. Uno in prossimità dell’area industriale, che intende soddisfare le ripetute richieste di nuovi spazi per il lavoro, e l’altro in grado di assorbire un’ulteriore - ma remota - pressione demografica.Fonte: Il Cittadino
venerdì 30 luglio 2010
Merlino cresce grazie ai suoi “gioielli” - Per evitare il consumo di suolo lo sviluppo privilegerà il recupero degli edifici agricoli rispetto all’edificazione di abitazioni - Nel nuovo Pgt si punta a riqualificare cascine e case coloniche
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