Santa Maria in Calvenzano (nella foto) - I più antichi segni della presenza umana nel territorio di Vizzolo risalgono all´epoca romana, in particolare, sembra significativa l´esistenza di una "gens Calvia" che possedeva uno dei "fundi Calventiani" come risulta dall´iscrizione latina detta "Tavola di Velleia" (II sec. A.C.) e come testimoniano i diversi reperti archeologici incorporati proprio nella Basilica di Calvenzano, l´edificio storico più importante sito nel territorio, intorno al quale si pensa sia sorto un nucleo residenziale della comunità di coloni che lavoravano le terre del fondo. Il termine comune "vicus", da cui derivò il nome di VIGHIZZOLO, indicava in epoca romana il villaggio rurale. All´alto medioevo risale la prima e più antica attestazione scritta relativa al feudo di Calvenzano e alla chiesa di S. Maria, allora proprietà dei nobili fratelli milanesi Arialdo e Lanfranco, appartenenti alla famiglia dei "da Melegnano" discendenti del conte Ubertino di Melegnano, i quali col permesso dell´Arcivesco milanese Anselmo III di cui erano vassalli, decisero di donare il feudo di Calvenzano ai monaci benedettini di Cluny per l´edificazione di un florido monastero. E´ in quest´epoca che Vizzolo e Calvenzano, oggetto di contese per secoli tra Lodi e Milano, diventarono per sempre milanesi sia nella giurisdizione civile sia in quella ecclesiastica. Nel ‘500, conseguentemente alla crisi e al decadimento degli ordini monastici, Paolo III Fornese, affidò i beni di Calvenzano al Cardinale Ascanio Sforza, nel 1567 il Papa Pio IV, affidò quei beni a suo nipote Carlo Borromeo, e sul finire del secolo il successore Papa Pio V soppresse ufficialmente il monastero e concesse i beni di Calvenzano ai canonici del Duomo di Milano. Nel 1713 con la pace di Utrech la Lombardia passò dal dominio spagnolo a quello degli Asburgo d´Austria, l´imperatore Carlo VI diede inizio alle operazioni del nuovo catasto, cioè alla registrazione dettagliata di tutte le proprietà immobiliari. Sotto la reggenza di Maria Teresa nel 1722 vennero misurate e stimate tutte le proprietà del nostro territorio che allora comprendeva ancora tre piccoli "comuni" distinti: Vizzolo, Calvenzano, Sarmazzano. L´amministrazione austriaca decise di aggregare le tre piccole comunità per formare un unico e nuovo comune, con decreto della Reale Giunta el Governo in data 8 febbraio 1757. Negli ultimi tempi del regno di Napoleone Bonaparte (1813) i beni di Calvenzano vennero assegnati al vicerè, principe Eugenio di Behaurnais, figlio della prima moglie dell´imperatore, dovendo servire al mantenimento dei lussi e delle feste della sua corte a Milano. Con il ritorno degli austriaci in Lombardia, tali beni vennero nel 1816 acquistati dal nobile Francesco Predabissi. Durante il Risorgimento, si riunirono ed organizzarono i volontari della "Legione Griffini", i quali parteciparono all´insurrezione delle "Cinque Giornate", e combatterono a fianco dei Piemontesi nelle guerre d´indipendenza. Con l´unità d´Italia Vizzolo mantenne la propria autonomia di antico Comune tra Basso Milanese ed Alto Lodigiano.