In tre giorni sono morti centinaia di pesci. E continuano a scendere a valle, da Paullo verso Tribiano, a pancia in su, trascinati dalla corrente. Decine per volta si ritrovano nelle rogge e nel colatore Addetta, arrivati dalla Muzza. Non sono sporchi di petrolio, o di altre sostanza chimiche. Insomma la morìa è ammantata dal mistero. Un primo sopralluogo è stato fatto in mattinata dalla polizia locale di Paullo, che ha anche avvertito la polizia provinciale che eseguirà accurati controlli. Sembra però da escludere uno sversamento di liquidi proibiti nel territorio paullese, mentre è più probabile che la fonte inquinante sia più a monte, nell’area cassanese. A lanciare l’allarme sono stati i pescatori e la Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee). «Io - spiega Silvano Paterlini, di Cittadinanza Attiva - mi sono girato il territorio in bicicletta e ho visto i pesci morti continuare a scendere. Una vera strage di barbi, cavedani, carpe, pesci grossi e più piccoli. Vengono giù dalla chiusa sul ponte di Paullo dalla Muzza all’Addetta e si trovano un po’ dappertutto». I pescatori confermano che è già da tre giorni che il fenomeno si verifica. «Sono qui a pescare a Villambrera -spiega un appassionato - e sotto gli occhi ho questo spettacolo. L’acqua qui è più bassa e si formano mucchietti di decine di pesci». Un iscritto Fipsas spiega che i pesci sono ingrossati, di colore bianco, il che fa ritenere che il decesso sia avvenuto nei giorni scorsi. «È probabile che siano stati avvelenati - ipotizza -, a chilometri di distanza. Il fatto che siano ingrossati vuol dire che sono andati a fondo per poi risalire. Qui a galla non si vede nulla, l’acqua è pulita». «Quel che è emerso - aggiunge Paterlini - è misterioso. Un agricoltore mi ha riferito che nei giorni scorsi bagnando i campi ha prelevato acqua da altre rogge a nord della Paullese, ma ha dovuto interrompere l’irrigazione perché ha tirato su acqua con un forte odore di nafta». In questo caso i pesci non appaiono imbrattati di petrolio. Forse la loro morte potrebbe essere stata causata da sostanze tossiche incolore. O magari è dovuta ad una misteriosa epidemia. Altra ipotesi, il decesso per ipossia: troppo poco ossigeno nelle acque. Dalle cosiddette “zone morte”, inospitali alla vita subacquea, è però difficile che poi i pesci siano finiti nella Muzza e quindi negli affluenti paullesi. Fonte: Il Cittadino
giovedì 5 agosto 2010
Paullo - Misteriosa morìa di pesci nella Muzza - La corrente li ha portati nel colatore Addetta, i controlli sono in corso ma una delle ipotesi è l’avvelenamento - Centinaia tra carpe e cavedani galleggiano a pancia in su da giorni
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