sabato 27 novembre 2010

Cerro - Trecento “no” al supermercato - Ma il comune “tira dritto”: presto il nuovo bando di gara dopo che la prima è andata deserta - Crescono le firme contro il market davanti all’oratorio

Trecento firme negli ultimi mesi per l’appello di Italia Nostra Milano: non costruite un supermercato di fronte all’oratorio di San Rocco a Riozzo, frazione di Cerro al Lambro. Dal comune però ribadiscono: «Faremo un nuovo bando di gara. Non per il supermercato ma per la destinazione commerciale dell’area, che è una cosa diversa». A 2010 quasi concluso sono questi i numeri dell’iniziativa che ha tenuto banco per mesi nel centro alle porte di Melegnano, dove il destino del rettangolo incolto fra la chiesa vecchia di Riozzo e la provinciale Santangiolina si è impennato a pietra della polemica (e c’è da scommettere che lo sarà anche andando verso il voto di primavera, visto che Cerro è l’unico comune del Sudmilano a votare nel 2011, nda). Dunque, in trecento hanno deciso di mettere nome e cognome sotto il breve testo della sezione milanese di Italia Nostra, nata nel 1955 e impegnata oggi in almeno venti battaglie contro ecomostri e altre minacce su Milano e provincia. Una di queste ha per scenario la borgata alle porte di Melegnano, nobilitata dalla presenza della casata dei Visconti e da una testimonianza d’arte di notevole valore come l’oratorio: è al suo interno del resto che per secoli è stato custodita la scultura medievale della “Madonna con Bambino”, restaurata proprio da Italia Nostra e oggi al museo di storia antica del castello Sforzesco. La petizione passata anche nei gazebo della Pro Loco di Riozzo e Cerro durante le feste patronali si regge su alcuni punti fermi: «Riteniamo che la realizzazione di un’attività commerciale nel cuore del centro storico sia svilente - si legge - per la chiesa e il centro della frazione, che già versa in condizioni precarie; inoltre essa minaccia la storia di tutta la comunità, che un’amministrazione dovrebbe invece tutelare e valorizzare in modo adeguato. Si chiede pertanto al sindaco di Cerro e alle autorità competenti di bloccare il progetto e individuare un’altra area». Questa “piattaforma” ha catalizzato l’assenso di trecento sostenitori fra Cerro, Riozzo, Melegnano e località limitrofe. La petizione è però ferma di fronte a un punto interrogativo: la prima asta pubblica per vendere l’area dove sorgerebbe il punto commerciale è andata deserta. Ce ne sarà un’altra, oppure considerando il clima pre-voto che inizierà dopo Natale, tutti si fermeranno per passare la patata bollente alle urne? Il sindaco Signorini non ha dubbi, l’amministrazione andrà avanti: «Ci sarà una seconda gara a ribasso entro fine anno. Comunque entro la scadenza del nostro mandato, stiamo scrivendo il capitolato. Io rispetto l’opinione di tutti, ma si sappia che se non entrano i proventi dell’area supermercato, che poi tale non è visto che noi vendiamo un’“area a destinazione commerciale”, cioè qualcosa aperto a varie ipotesi, la nuova scuola elementare di Riozzo non la faremo mai». Fonte: Il Cittadino

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